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Il tedesco lascerebbe l'incarico di presidente della Bundesbank in estate. Prima della scadenza naturale del mandato

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Il ritiro del falco Weber dalla corsa per Eurotower rilancia il Governatore

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.Tutto può succedere fino all'ultimo secondo. E ieri Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia, lanciato all'inseguimento di Axel Weber primo pretendente alla poltrona della Banca Centrale Europea, è rimasto inaspettatamente solo. Weber che è presidente della Bundesbank, avrebbe gettato la spugna e intenderebbe lasciare la guida della Banca centrale tedesca già questa estate ha scritto ieri Bild online citando fonti del settore bancario. Weber, 53 anni, non aspetterebbe quindi neanche la naturale scadenza del mandato, a fine aprile 2012, per abbandonare l'incarico, che ricopre dal 30 aprile 2004. Una uscita di scena che potrebbe aprire la strada a Draghi che siede alla guida della Banca d'Italia dalla fine del 2005 ed il cui mandato, rinnovabile per una sola volta, scade a fine 2011. Entrambi, sebbene con i distinguo dei paesi del nord Europa che mal vedrebbero alla guida dell'istituto centraele europeo un rappresentante delle nazioni meridionali dell'Ue, sono infatti entrambi considerati come candidati ideali alla successione a Jean-Claude Trichet quando, a fine ottobre dovrà lasciare l'istituto di Francoforte dove siede dal novembre del 2003. Sul nome di Draghi convergono, ormai da mesi, numerosi analisti internazionali. Non per nulla il numero uno di via Nazionale è stato chiamato a guidare il Financial Stability Board (incarico che ricopre dall'aprile del 2006) in un momento di grossa crisi finanziaria quale quella attuale, proprio perché a lui è riconosciuta esperienza e standing di livello internazionale. L'eventuale rinuncia di Weber a candidarsi alla guida della Bce, non ancora ufficializzata è arrivata totalmente inattesa. Una vera e propria sorpresa, a cui i mercati hanno immediatamente reagito con un calo dell'euro nei confronti del dollaro (immediatamente risalito) proprio perché Weber, appoggiato dal governo tedesco, era considerato come il banchiere centrale che vanta maggiori chances per la corsa per la poltrona più importante dell'istituto di Francoforte.

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