Tremonti accelera le nomine degli enti
Nelle aziende pubbliche le vicende della maggioranza sono seguite con il fiato sospeso. Tra fine marzo e i primi di aprile si svolgeranno le assemblee per le designazioni dei nuovi vertici di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste e Terna. E dal momento che venticinque giorni prima il Tesoro deve presentare le liste con i candidati, è probabile che il 4 aprile si possa sapere come verranno distribuite le pedine sul risiko delle aziende pubbliche. Il pacchetto delle poltrone è corposo, 47 in tutto. Ovvero 9 consiglieri di amministrazione per Eni, Enel, Finmeccanica e Terna, e 5 per le Poste. Nelle prime quattro società, quotate, tre consiglieri vengono espressi dagli azionisti di minoranza, cioè i fondi comuni, quindi le nomine politiche sono in realtà 29, anche se è già successo in passato che alcune di queste transitassero attraverso le liste dei fondi. Un'infornata strategica per il governo che può giocare questa partita per rafforzarsi coinvolgendo al tavolo anche quelle forze politiche che lo hanno sorretto nel momento di difficoltà, ovvero il gruppo dei «responsabili» e soprattutto la Lega. In caso però di elezioni anticipate le grandi manovre si bloccherebbero e si potrebbe andare a una conferma dello status quo. I registi dell'operazione sono il sottosegretario Gianni Letta, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti con il collega dello Sviluppo Economico Paolo Romani. Tremonti, secondo quanto trapela dal ministero, avrebbe una gran fretta di chiudere la partita delle nomine tant'è che ha anticipato la riunione su questo tema ai primi di aprile. Il nodo più spinoso è quello di Finmeccanica. L'ad Pier Francesco Guarguaglini ha 74 anni e quindi è vicino all'uscita. Ma siccome riveste un ruolo strategico nell'azienda potrebbe comunque amdare alla presidenza lasciando la poltrona a Massimiliano Zampini (area Forza Italia) o a Giuseppe Orsi, giovane amministratore delegato dell'Agusta, vicino alla Lega. Non è esclusa una soluzione interna con l'attuale direttore generale Giorgio Zappa, un manager di alto profilo che vanta buoni rapporti con gli Stati Uniti, tra i principali clienti dell'azienda, ma è considerato vicino alla sinistra. Si fa anche l'ipotesi di un cambio di passo più incisivo e in questo caso potrebbero arrivare l'ambasciatore Gianni Castellaneta e il prefetto Gianni De Gennaro, anch'essi ben visti dalla Casa Bianca. Per Eni e Enel sembra quasi sicura la conferma degli attuali Scaroni e Conti. Alle Poste l'ad Massimo Sarmi potrebbe lasciare il posto a Massimo Ponzellini (ora numero uno di Bpm) che ha buoni rapporti con Tremonti e la Lega. Il presidente Giovanni Jalongo, legato a Marini e alla Cisl, potrebbe farcela a conservare la poltrona anche se nel Pdl c'è la tentazione di sostituirlo con Roberto Colombo ora alla presidenza di Poste Energia. Ponzellini potrebbe anche andare alla guida della Banca del Sud. Flavio Cattaneo, ad di Terna, è stato indicato più volte in corsa per Finmeccanica ma all'ultima riunione con i quadri e i dirigenti dell'azienda, ha parlato dei progetti di crescita di Terna, il che farebbe pensare che non intenda lasciare. Peraltro ha realizzato un buon risultato: negli ultimi cinque anni la crescita di Terna è stata del 130% come titolo e dividendi.