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Nei campi italiani un lavoratore su 10 è straniero

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Losottolinea la Coldiretti in riferimento al «click day» per l'assunzione regolare di un primo contingente di 52.080 cittadini extracomunitari: molti di loro troveranno lavoro nelle imprese agricole dove il loro contributo è divenuto indispensabile. La presenza dei lavoratori stranieri impegnati nelle campagne italiane è salita a quota 106.058, in aumento del 2,03%, e oggi la forza lavoro estera rappresenta quasi il 9,15% del totale impiegato in agricoltura, secondo una analisi Coldiretti. Tra gli stranieri nelle campagne prevale la presenza dei lavoratori neocomunitari di provenienza principalmente rumena, slovacca e polacca. Tra quelli extracomunitari si stabilizza invece il numero di albanesi e cittadini dell'ex Jugoslavia, mentre aumentano gli asiatici (India) e nordafricani (Marocco). Sono molti i «distretti agricoli» dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale. La presenza di lavoratori immigrati - conclude la Coldiretti - è divenuta indispensabile per le produzioni di qualità: dagli allevamenti dei bovini di razza piemontese a quelli delle vacche per il parmigiano reggiano dove quasi un lavoratore su tre è indiano mentre in Abruzzo il 90 per cento dei pastori è macedone, ma i lavoratori extracomunitari sono diventati decisivi nella raccolta delle mele della Val di Non, produzione del prosciutto di Parma, della mozzarella di Bufala o nella raccolta delle uve destinate al Brunello di Montalcino.

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