Torna un contratto solo per l'auto

Torna l'ipotesi di un contratto ad hoc per il settore dell'auto. L'ipotesi che sembrava essere tramontata (Fim e Uilm fino a pochi giorni fa si erano espressi a favore di deroghe ad hoc al contratto nazionale), è riemersa ieri al tavolo di confronto tra Federmeccanica e i sindacati. Un incontro al quale non ha partecipato la Fiat e che ha visto una discussione, per ora solo in termini generali, della proposta lanciata nei giorni scorsi da Federmeccanica stessa di rendere il contratto aziendale alternativo al contratto nazionale. Obiettivo della Commissione tecnica, che si è riaggiornata il 21 febbraio prossimo, resta dunque per il momento quella di definire dei contenuti da travasare poi in un contenitore ad hoc, siano le deroghe o il contratto auto anche se la discussione sembra inevitabilmente legata al futuro che attende la proposta di Federmeccanica e al ruolo che giocheranno le confederazioni sindacali e Confindustria circa la possibilità di rivedere la riforma del modello contrattuale. «Lavoriamo per creare un terreno utile ad un ingresso delle due Newco Fiat in Confindustra», ha spiegato al termine dell'incontro il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli che ha puntualizzato subito i motivi dell'assenza di Fiat dal tavolo. «Non è una assenza politica, è invece legata al fatto che questo è un confronto tecnico. Torneranno a sedersi, appena finita la fase di ricognizione». Santarelli ha sottolineato che dopo l'accordo di Pomigliano, «l'idea di semplici deroghe al contratto nazionale appare depotenziata». Quello che serve, infatti, «è una flessibilità nuova, un abito costruito su misura per dare la possibilità alle imprese di risalire la china e di rendere anche più appetibile il sistema ad investitori esteri». I sindacati hanno ribadito il no alla proposta di Federmeccanica. Il leader della Uilm, Rocco Palombella: «Andiamo avanti nella discussione con l'obiettivo di rafforzare il contratto nazionale senza alcuna deregulation».