Asse Tremonti-Merkel: troppe regole
L'ipotesi dell'Eurobond è dificile da far digerire alla Germania ma quando si parla di debito e di eccesso di regole, ecco che Tremonti e Angela Merkel sono d'accordo. Al World Economic Forum di Davos, si è fatto il punto sulle criticità che ancora minacciano l'economia e sulle ricette da mettere in campo. La Merkel ha insistito sulla necessità di abbattere i debiti pubblici che, ha detto, «sono la maggiore minaccia per la prosperità». Per questo, ha aggiunto «il consolidamento dei bilanci rimane di primaria importanza per noi. Non ci ha causato alcun problema, anzi li ha risolti». I paesi di eurolandia devono dimostrarsi disciplinati, è la linea indicata dal Cancelliere, per assicurare la stabilità della moneta comune europea. Il che significa che occorre «un maggiore coordinamento delle politiche economiche». Poi rivolgendosi ai politici e agli uomini d'affari ha confermato la «fedeltà» all'euro. «Lo difenderemo perchè il suo fallimento rappresenterebbe il fallimento dell'Europa». La Merkel ha insistito anche sull'eccesso di regole, sulla burocrazia pesante, che rappresentano un ostacolo allo sviluppo e ha lanciato l'idea di fissare un'età pensionabile unica in tutta Europa. Questa posizione è stata condivisa dal ministro dell'Economia Tremonti, d'accordo sulla riduzione del budget come una priorità che però non deve mettere in discussione il welfare state che «va conservato e garantito». In asse con la Merkel anche sulla critica all'eccesso di regole. «In Europa è necessaria una minore regolamentazione. Abbiamo troppe regole. Queste sono importanti ma se sono troppe hanno un costo eccessivo». Una situazione di questo genere è «insostenibile perchè la competizione non è più tra paesi ma tra continenti e quindi è difficile competere con continenti più flessibili». Dei rischi del deficit ha parlato anche il premier britannico Cameron: «Il debito medio dei governi in Europa è pari a circa l'80% del Pil e nonostante la ripresa, l'Europa resta indietro alle economie emergenti». L'ipotesi di un'età unica per il pensionamento è stata condivisa dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «Corrisponde all'analoga tesi più volte sostenuta dal premier Berlusconi».