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Unicredit fiuta la ripresa

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L'ad Ghizzoni: 2011 anno di svolta. Ripartono gli investimenti

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.Ad annunciare tempi migliori per il gruppo bancario di Piazza Cordusio è stato l'amministratore delegato Federico Ghizzoni che ieri ha detto: «Il 2010 si è chiuso in linea con le nostre aspettative mentre l'anno in corso sarà migliore grazie anche a un ambiente esterno più favorevole». L'occasione è stata quella di della sigla di un protocollo d'intesa a Milano con l'Agenzia dell'innovazione guidata da Davide Giacalone. Ghizzoni ha spiegato che «il 2011 è l'anno del consolidamento della ripresa, in Italia e nei Paesi in cui siamo come la Germania che giorni fa ha annunciato una crescita superiore alle attese». L'a.d. di Unicredit ha poi aggiunto che «in Europa la crescita sarà superiore alle ipotesi iniziali». In ogni caso Ghizzoni considera il 2011 come «un anno di svolta perché negli ultimi anni abbiamo controllato molto gli investimenti e ora cominciamo a reinvestire nella crescita, c'è una ripresa degli investimenti perché è il momento di ricominciare». Tra gli impegni che la banca si è assunta per l'anno in corso c'è quello di «investire nel 2011 oltre 500 milioni di euro in tecnologie». Quanto invece al piano industriale della banca, Ghizzoni ha confermato che sarà presentato «entro l'estate». Infine il banchiere ha escluso ancora una volta un interesse di Unicredit per Bank of Moscow dopo aver affermato che «la Russia è uno dei Paesi in cui vogliamo crescere». L'intesa siglata ieri riguarda il made in Italy che rappresenta uno dei punti di forza sui quali investire per la ripresa del Paese. «Mai come oggi - ha commentato Ghizzoni - il Made in Italy è considerato all'estero e nei paesi emergenti e parlare in italiano in termini di marchio, è una cosa molto apprezzata». Il manager ha proseguito spiegando che «se aggiungiamo un approccio più innovativo, l'Italia ha grandi potenzialità» e dunque «non è questo il momento di piangerci addosso». Secondo Giacalone l'intesa giunge in un momento in cui «abbiamo appena concluso una importante missione in Cina, nel corso della quale abbiamo predisposto tutto quello che serve per accogliere le iniziative nate nel nostro mercato e trovare per esse interlocutori validi, senza complicazioni burocratiche, senza perdite di tempo, ma dritto allo scopo di crescere».

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