Giornali in cerca di strategie Prove di rilancio per Corsera e Sole
diCAMILLA CONTI Il Sole 24 Ore? Salvato dalla quotazione in Borsa, aveva sparato giovedì l'ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo con un siluro a Emma Marcegaglia: «Siamo riusciti a realizzare la quotazione – aveva infatti aggiunto – malgrado molti, tra cui l'attuale presidente di Confindustria, a quel tempo fossero se non contrari, molto scettici». Ieri, è arrivata la risposta del gruppo editoriale con la presentazione del piano industriale firmato dall'ad Donatella Treu. Una sorta di terapia intensiva da qui al 2013 per invertire la rotta di un'azienda che dopo aver perso 52 milioni nel 2009 potrebbe annunciare risultati in rosso di una trentina di milioni anche per il 2010. Le linee strategiche prevedono «un ulteriore rafforzamento anche attraverso l'avvio di nuove iniziative» ma anche un «forte intervento sul fronte dei costi». Si punterà sul digitale sullo sviluppo dell'on line «in tutte le sue espressioni». Esclusa, per ora, la cessione di attività e promesso il ritorno all'utile entro i prossimi tre anni. Abbandonata anche l'idea di trasformare il quotidiano in un tabloid contestata dai giornalisti. Quanto alle voci su un possibile cambio alla direzione, la Treu si è limitata a dire che la fiducia a Gianni Riotta non era all'ordine del giorno del cda. I mal di pancia in redazione, però, restano e c'è chi dice che Riotta conserverà la poltrona solo fino alla scadenza del mandato della Marcegaglia, a maggio 2012. Ma che nel frattempo quella poltrona sarà decisamente depotenziata. Altri mal di pancia si registrano in via Solferino dove è in stallo il piano di rilancio del Corriere della Sera e si parla da settimane di un possibile cambio al timone. Il direttore Ferruccio De Bortoli ha riproposto il suo «documento di mediazione» sul piano editoriale. Quello stesso documento, che il sindacato interno aveva già bocciato e che la redazione in autunno aveva accolto con uno sciopero. De Bortoli, ha dunque deciso di puntare sul modello Fiat, con un referendum da sottoporre a tutti i giornalisti su proposta di mediazione e rinnovata fiducia al direttore. Martedì si riunirà l'assemblea del Corriere per discutere il da farsi. Intanto sul futuro del Corriere e del gruppo Rcs si è espresso uno dei suoi azionisti: «Se non stiamo a sentire qualche vecchio signore che pensa si possa gestire il potere, le sedie e i posti con vecchie logiche bizantine, credo che entro uno o due anni avremo un bellissimo gruppo», ha detto ieri Diego Della Valle. Una reazione, quella di mister Tod's, alle voci circolate nei giorni scorsi secondo cui una parte degli azionisti non avrebbe digerito alcune scelte editoriali della direzione al punto da ventilare una richiesta formale di una verifica. Casus belli, i recenti articoli poco teneri dell'editorialista Massimo Mucchetti contro i vertici Fiat. «Per quanto mi riguarda – ha aggiunto l'imprenditore - De Bortoli rimarrà direttore. Detto questo i cda sono posti delegati per qualsiasi tipo di ragionamento serio». In redazione, però, le scommesse continuano: De Bortoli a Repubblica e Calabresi al Corriere con un duello Gramellini-Cazzullo alla Stampa.