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Contratto dell'auto sul modello di Mirafiori

L'ad di Fiat Sergio Marchionne

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La Fiat punta a vendere più di 100.000 Lancia Ypsilon all'anno. È questo l'obiettivo indicato dall'amministratore delegato, Sergio Marchionne, durante una intervista al sito polacco Rp.pl nella quale ha anche ribadito che il Lingotto vuole salire al 51% in Chrysler dal 25%. Il manager ha sottolineato che «dal successo di Ypsilon dipende il futuro del marchio Lancia e quindi deve essere un'auto perfetta». Le parole del manager e l'esito del referendum hanno fatto bene al titolo. Fiat ha chiuso con un progresso dello 0,75% superando, per la prima volta dallo spin off, l'importante soglia degli 8 euro a un un prezzo finale di 8,05 euro. Sprint anche per Industrial, in rialzo del 2,87% a 9,85 euro. Ieri il Financial Times è tornato sul referendum a Mirafiori mettendo in evidenza il diverso trattamento riservato a Marchionne che è «lodato a Motown (Detroit, ndr) ma è sotto esame a Torino». Inoltre mentre «i sindacati italiani lo definiscono un capitalista rapace, per gli americani è quasi un eroe che ha portato nuova vita in Chrysler». Poi il FT aggiunge che «Fiat ha trasformato lo stabilimento di Jefferson North, l'ultimo rimasto a Detroit, da un ambiente sporco e semibuio a uno spazio pulito e invitante, installando il suo sistema World class manufacturing e spingendo i lavoratori a migliorare in tutto, dalla sicurezza alla produttività». La prossima settimana, da lunedì, Federmeccanica e i sindacati torneranno a discutere sul contratto del settore auto. Dal tavolo resterà fuori la Fiom che non ha firmato il contratto nazionale del 2009. Il segretario generale della Fim, Giuseppe Farina, è convinto che «saranno ripercorsi i punti fondamentali» degli accordi fatti per Pomigliano e Mirafiori. «Saranno simili» soprattutto per quanto riguarda i turni, le pause, gli straordinari e la flessibilità dell'orario in genere. Insomma Mirafiori farà da apripista. E proprio di orario si comincerà a parlare il prossimo 24 gennaio. È molto probabile che la Fiat per rientrare in Federmeccanica chieda nel contratto che dovrà applicare garanzie simili a quelle che avrà con l'accordo firmato per i due stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori dove si insedieranno le newco. Ma è proprio ciò che contesta la Fiom che mette subito i paletti a Fim e Uilm sull'ipotesi di un contratto fotocopia. «Fim e Uilm si fermino - dice Landini - perchè non è quella la strada. Accettare i contenuti dell'accordo fatto a Pomigliano significa cancellare l'idea del sindacato confederale». Intanto la Fiom oggi tornerà davanti a Mirafiori per un volantinaggio e venerdì si si svolgerà l'assemblea di tutti i delegati Fiom della provincia di Torino per preparare lo sciopero generale del 28 gennaio. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil vorrebbe che fosse riaperta la vertenza ma Fim e Uilm ieri hanno ribadito che l'esito del referendum non lascia spazio a una ipotesi di questo genere. E continua la polemica dentro il Pd con Occhetto che torna a bocciare la posizione di Fassino e Chiamparino favorevoli all'accordo di Mirafiori.

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