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Mirafiori dice sì a Marchionne

Sergio Marchionne

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La lunga notte di Mirafiori si è conclusa una manciata di minuti dopo le sette di questa mattina, dopo uno scrutino durato quasi 10 ore. I lavoratori delle Carrozzerie hanno detto di sì all'accordo siglato lo scorso 23 dicembre da azienda, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri con 2735 voti favorevoli, pari ad una percentuale del 54,05%. Il no ha invece ottenuto 2325 voti, il 45,95%. Le schede nulle e bianche sono state 59. Scongiurato, dunque, il rischio che il Lingotto passi al piano B, "con il 51% dei consensi resteremo", ha infatti ribadito più volte in questi giorni l'ad Sergio Marchionne. Determinante per ribaltare l'esito che per metà dello spoglio ha visto il no in vantaggio, i consensi all'intesa ottenuti nei seggi degli impiegati e del terzo turno, dove i voti a favore sono stati rispettivamente 421 e i no 20, e 262 contro 111. L'accordo invece è stato bocciato nei seggi 6,7, 8 e 9 dove hanno votato gli addetti al montaggio, e dove la Fiom è tradizionalemente forte: i voti contrari sono stati complessivamente 1576 ( il 53,2 %) contro i 1386 voti favorevoli ( il 46,8%). TENSIONE AI SEGGI - Via libera al piano di rilancio di Marchionne che prevede un miliardo di investimenti e nuove regole su orari, flessibilità e rappresentanza, anche dalla verniciatura dove nei due seggi interessati i si sono stati rispettivamente 140 e 113, i no 93 e 102.  Nel reparto lastratura, dove si è fatta sentire la componente Cobas, invece, in un seggio ha vinto il si con 212 voti e a favore e 205 voti contrari, nell'altro i no sono stati 218, i si 202. Senza gli impiegati dove il si è prevalso per 401 voti, tra gli operai il giudizio favorevole all'intesa ha superato il no di 9 schede. A ritardare le operazioni di spoglio, cominciate poco dopo le 21, il giallo che ha interessato il secondo seggio scrutinato, il numero otto dove avevano votato 768 addetti al montaggio. Dai primi conteggi sembravano mancare all'appello una cinquantina di schede, l'esito pertanto è stato congelato per un paio d'ore, fino a quando la commissione elettorale non ha verificato una ad una le firme e i voti validi, considerando poi il voto regolare. Quando mancava un seggio alla fine dello scrutinio, poi, l'esultanza di un esponente del fronte del si per il quorum raggiunto, ha scatenato un parapiglia tra i componenti della commissione elettorale e un rappresentante della Fiom si è sentito male. Le operazioni di spoglio sono state quindi sospese fino a quando non è arrivata l'ambulanza per i soccorsi. Il referendum ha fatto registrare un'affluenza record: nei tre turni (il terzo ha votato nella notte di giovedì, il primo e il secondo nella giornata di venerdi) alle urne si sono recati complessivamente oltre 5119 lavoratori su 5431 aventi diritto, pari al 94,2%. Intanto, secondo alcune fonti sindacali, mentre era in corso lo scrutinio, davanti ai cancelli della porta due alcune bandiere delle sigle firmatarie dell'intesa sarebbero state date alle fiamme da persone non identificate. La percentuale èdel referendum è stata sensibilmente più bassa rispetto alla consultazione sull'accordo di Pomigliano: 54,5% contro il 62,2%. Ecco di seguito tutti i numeri a confronto tra i due referendum: POMIGLIANO MIRAFIORI Aventi diritto 4.881 5.431 Votanti 4.642 5.119 Affluenza 95% 94,2% Si 2.888 2.735 (62,2%) (54,05%) No 1.673 2.325 (38,8%) (45,95%) Schede nulle/bianche 81 59 Durata scrutinio quasi 10 ore circa 7 ore.    L'ACCORDO - L'accordo firmato il 23 dicembre scorso dai sindacati (ad esclusione della Fiom) e dalla Fiat per lo sviluppo dello stabilimento di Mirafiori consiste in dieci punti: - investimento in joint venture tra Fiat e Chrysler per oltre un miliardo di euro - produzione a regime di 280mila vetture l'anno di Suv Chrysler E Alfa Romeo - pieno utilizzo degli impianti su sei giorni lavorativi - lavoro a turni avvicendati che mantiene l'orario individuale a 40 ore settimanali - crescita del reddito annuo individuale di circa 3.700 euro per la maggiore incidenza delle maggiorazioni di turno - possibilita' di lavorare il 18esimo turno solo con il pagamento dello straordinario - mantenimento della pausa per la mensa nel turno fino a che la joint venture non andrà a regime - salvaguardia dei malati reali e un intervento volto a colpire gli assenteisti, al fine di tutelare coloro che hanno assiduità e puntualità nella prestazione - compensazione di oltre 32 euro mensili per l'assorbimento della pausa di 10 minuti, resa possibile dal minore affaticamento del lavoro con l'introduzione della nuova ergonomia - mantenimento di tutti i diritti individuali oggi esistenti e il loro miglioramento attraverso la prossima stesura di un Contratto Collettivo su molti punti migliorativo del Ccnl Metalmeccanici (scatti di anzianità, paga base, premio di risultato, ecc.).   

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