Eni apre ai tedeschi nel gasdotto South Stream
L'addel Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, ha spiegato che il gruppo non ha intenzione «di rimanere permanentemente in Galp in minoranza». Allo stesso tempo però, ha proseguito, «non abbiamo fretta a uscire perché l'azienda continua a guadagnare valore e credo che lo farà anche in futuro». L'Eni dunque esaminerà l'ipotesi di cessione «con totale relax». A Berlino per il vertice bilaterale Italia-Germania, Scaroni si è soffermato anche sulla possibilità, più volte prospettata, dell'ingresso di un nuovo socio tedesco nel consorzio South Stream. Dopo Edf toccherebbe infatti, come peraltro già indicato anche da Gazprom, a Wintershall (gruppo Basf). «Siamo disponibili, anzi, - ha detto l'ad - accogliamo volentieri un partner ulteriore, e perché no, un partner tedesco. La scelta del partner, la negoziazione con il partner, non la stiamo facendo noi, - ha però chiarito - la sta facendo soprattutto Gazprom». Con il gigante russo è peraltro in corso la rinegoziazione dei contratti del gas che, ha spiegato ancora Scaroni, «deve tener conto delle mutate condizioni del mercato».