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Mirafiori al voto, Fiom verso la sconfitta

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Si prefigura un esito positivo (80% dei sì) per il referendum fissato il 14 gennaio

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Ladata del referendum nelle storiche Carrozzerie torinesi della Fiat è stata fissata, il risultato si dovrebbe conoscere già nella tarda serata di venerdì. La Fiom, che non ha firmato l'intesa del 23 dicembre, parla di voto «della paura», di «ricatto»: il referendum è «illegittimo», è la posizione dei metalmeccanici della Cgil guidati da Maurizio Landini, perchè - sostengono - non si può sottoporre ai lavoratori un testo che cancella diritti, libertà sindacale e contratto nazionale. La vittoria del sì è data per certa. I sindacati firmatari dell'accordo, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Ugl metalmeccanici, si attendono una partecipazione al voto di circa il 95% delle tute blu delle Carrozzerie (5.500) con una percentuale dei sì all'80%. Per un accordo, sottolineano, importante che consentirà il rilancio dello stabilimento, la garanzia dei posti di lavoro e di un investimento da oltre un miliardo di euro. Vincolato, appunto, all'esito positivo del referendum, come più volte ripetuto dallo stesso ad del Lingotto, Sergio Marchionne. Con l'affermazione del sì «invito la Fiom a tenere conto del risultato e a sottoscrivere l'intesa», dice il numero uno dei metalmeccanici della Cisl, Giuseppe Farina: in caso contrario, sarebbero loro a «ritirare» la firma dall'accordo. La linea è quella indicata dal leader dell'organizzazione di via Po, Raffaele Bonanni, secondo cui il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dovrebbe intervenire sui ribelli della Fiom. Ma la Fiom non cambia posizione («quell'accordo non lo firmiamo», dice Landini), che però rispetto al voto spiega: «Noi invitiamo i lavoratori ad andare a votare, perchè sappiamo che la Fiat potrebbe fare delle ritorsioni; ci rendiamo conto che le persone sono sotto ricatto e non chiediamo a nessuno di essere eroe». Con la Fiom, intanto, torna schierarsi l'ex leader di Corso d'Italia, Sergio Cofferati: «Sarò in piazza» il 28 gennaio per lo sciopero generale proclamato dal sindacato perchè è «legittimo e opportuno», afferma. Ieri è stata una giornata a due velocità per le azioni del Lingotto, con Fiat Spa che ha guadagnato il 2% e Industrial che ha lasciato sul terreno l'1,31%. A pesare sui macchinari Fiat, il giudizio di Moody's, che ha assegnato a Industrial il rating Ba1, con outlook stabile, in seguito al perfezionamento della scissione delle attività industriali di Fiat da quelle automobilistiche. Sono passati di mano infatti oltre 66 milioni di azioni, pari al 6% del capitale ordinario. Fiat Industrial, la società che controlla Iveco e Cnh, ha annunciato la nuova struttura organizzativa e ha varato l'Industrial Executive Council, il più alto organo esecutivo dopo il consiglio di amministrazione.

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