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Pressing di Sacconi su Fiat l'accordo entro Natale

Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi

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Il tono e morbido ma il messaggio è perentorio. Marchionne dovrebbe muoversi con i piedi di piombo e a non forzare la mano. Il governo che finora è rimasto defilato nella trattativa per il piano di Mirafiori ieri è entrato nel merito. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha sottolineato che «è possibile definire un'intesa entro Natale. In caso contrario avrebbero ragione tutte le Cassandre che hanno dubitato delle buone intenzioni di Fiat. E non voglio nemmeno pensare alle conseguenze di una simile ipotesi». Il messaggio è chiaro: Marchionne non può tirare troppo la corda. Deve fare un passo indietro. Per Sacconi le condizioni per arrivare a un'intesa ci sono tutte. C'è «una diffusa consapevolezza circa l'importanza dell'investimento ipotizzato e una conseguente piena disponibilità a tutte le intese che possano garantire la completa utilizzazione degli impianti rimuovendo assenteismi anomali e conflittualità minoritarie».  Il governo ha fatto la sua parte, «ha messo a disposizione gli ammortizzatori sociali, anche in deroga, per proteggere i lavoratori nelle fasi di transizione come ha garantito che ogni parte del salario collegata ad accordi di produttività sia detassata al dieci per cento». Come dire che gli strumenti per incrementare la produttività e rimuovere i fenomeni di assenteismo, ci sono e quindi non è necessario scardinare il contratto nazionale. Inoltre anche «Regione ed enti locali sono stati altrettanto positivamente solleciti per quanto di loro competenza». A questo punto «il management di Fiat e gli azionisti possono agevolmente verificare questo quadro favorevole attraverso i tavoli negoziali». Quindi, secondo Sacconi, «se il contesto è questo, con governo, Confindustria, sindacato tutto, o quantomeno largamente maggioritario, responsabilmente impegnati a crearlo, è possibile entro Natale definire un'intesa». Infine il ministro insiste sul fatto che «la prossima settimana sarà decisiva per il futuro dello stabilimento di Mirafiori e più in generale per l'insediamento della produzione automobilistica in Italia». Oggi la trattativa riparte con l'incontro tra Federmeccanica e i sindacati al quale non parteciperà però la Fiom perchè non ha firmato il contratto 2009. Domani potrebbero vedersi, ma al momento non c'è stata alcuna conferma, l'amministratore delegato della Fiat Marchionne e il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. Si prospetterebbe una soluzione ponte, un accordo che lascerebbe fuori la riforma del contratto nazionale per il quale verrebbe aperto un tavolo di discussione ma senza scadenze ravvicinate.

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