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La politica decida tenendo d'occhio i conti pubblici

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Credopoco alle previsioni economiche nazionali che, a causa dell'interdipendenza che c'è nel mondo, possono subire sconvolgimenti improvvisi. Di qui la necessità di stare sempre all'erta e seguire i nostri conti pubblici. La Banca d'Italia ci informa che le famiglie italiane sono tra le meno indebitate e che hanno una consistenza ricchezza patrimoniale grazie alla proprietà della casa. Le famiglie, pur avendo patrimonio, sono mancanti di quella liquidità che consente di spendere di più per il rilancio dei consumi, a loro voltao volano della economia. Esiste un piccolo capitalismo familiare che regge l'azienda Italia. Il capitalismo dei padroni è quasi scomparso. Abbiamo un capitalismo sociale ed uno, senza padroni, più pericoloso, che definisco finanziario. Il primo tende ad una maggiore distribuzione di ricchezza. Il secondo a cercare profitti immediati attraverso operazioni virtuali. Il piatto vuole concretezza e la pancia si nutre di cibo. La gente, basta girare un po', non ne può più di violenze, microcriminalità e proclami. La democrazia non è solo politica è anche economica. Se si vuole che l'economia resti democratica è necessario che i rappresentati del popolo al potere o alla opposizione considerino che la loro voce deve essere la sintesi dei più, laboriosi e silenziosi e, non dei pochi chiassosi democraticamente insofferenti del vivere civile.

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