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Sale la tensione su Mirafiori Bonanni insultato dai precari

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Salela tensione sul piano Marchionne per il rilancio di Mirafiori. Il leader della Cisl Raffaele Bonanni, che più di tutti ha mostrato un'apertura al dialogo con l'amministratore delegato della Fiat, ieri è stato duramente contestato da un gruppo di precari, cassintegrati e studenti, durante la presentazione del suo libro. Slogan ingiuriosi e fischi e la richiesta di uno sciopero generale per la difesa del contratto nazionale, hanno mostrato come sia rovente il clima attorno a questa partita. Tra i sindacati dei metalmeccanici, Fiom, Uilm e Fim, le distanze restano incolmabili. Le tre sigle che ieri si sono riunite per trovare una linea mediana sulla quale proseguire il confronto con l'azienda, si sono lasciate con un nulla di fatto. Per Uilm e Fim il dialogo con il Lingotto può continuare solo sulla base del vigente contratto nazionale. Per la Fiom, invece, per riaprire una trattativa la Fiat deve fornire maggiori dettagli sul piano Fabbrica Italia. Maurizio Landini, numero uno della Fiom, ha ribadito la netta bocciatura del piano per Mirafiori. «Siano contrari a soluzioni che siano una fotocopia dell'accordo siglato per Pomigliano. Il rapporto con Fim e Uilm rimane distante perchè confermano un giudizio positivo su Pomigliano e perchè pensano che quell'accordo si possa replicare anche a Mirafiori». Per Landini questo rappresenta «una alterazione delle regole e una forzatura che possono portare ad una balcanizzazione del contratto di lavoro». Risultato di questa spaccatura è che Fim e Uilm avanzeranno la loro proposta a Federmeccanica in un incontro che si dovrebbe tenere alla fine di questa settimana o al più tardi all'inizio della prossima. Le stesse divisioni si ripresentano a livello di sindacati nazionali. Cisl e Uil sono pronti a trattare mentre la Cgil è su posizioni di chiusura. Bonanni ha lanciato un appello agli altri sindacati per collaborare ad una rapida definizione della vicenda Mirafiori. Lo scenario delineato dal leader della Cisl è chiaro: «Bisogna stare attenti perchè Torino non è Pomigliano: se crepa Torino crepa la Fiat e si fa male anche il sindacato». Ma il segretario generale della Cgil Susanna Camusso continua a seguire la linea dell'attacco a Marchionne: «Fiat utilizza una posizione di monopolio per pensare che si possano disfare le regole sulla rappresentanza. Inoltre delegittima Confindustria considerandola alla stregua di una porta girevole». Ieri è intervenuto anche il ministro del Lavoro Sacconi che al termine della presentazione del libro di Bonanni, ha avuto un colloquio con la Camusso. Poi ha detto che si auspica un accordo entro Natale.

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