Niente manovra bis per l'Italia

Bruxelles,infatti, non chiede nessuna correzione dei conti all'Italia. Parola dell'eurocommissario agli Affari Economici Olli Rehn, ieri a Roma, che ha però subito aggiunto che non saranno necessari altri sacrifici solo se le stime di crescita e entrate del governo saranno confermate. Rehn che ha anche previsto che l'Italia «tornerà ai livelli di crescita pre-crisi entro il 2012» ha messo formalmente a tacere le ipotesi formulate dopo le nuove stime Ue, divergenti da quelle italiane, e che per questo avevano fatto ipotizzare un nuovo intervento sui conti pubblici. Dichiarazioni, quelle rese da Rehn a fianco di Tremonti in audizione e poi in conferenza stampa alla Camera, che hanno dato ragione al ministro italiano: «È finita l'età del deficit spending» in Europa - ha detto Tremonti - «non c'è la tendenza a fare spesa pubblica per avere consenso politico». Certo, ha spiegato Rehn, in Italia «non si renderanno necessari nuovi interventi ora, ma al tempo stesso sarà necessario un monitoraggio rigoroso sul lato della spesa e delle entrate» e «la verifica che siano rispettate le previsioni di crescita». Bruxelles prevede per l'Italia un deficit al 5% nel 2010, al 4,3% nel 2011 e al 3,5% nel 2012. Il governo stima invece un deficit al 5% nel 2010, al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012.