Geronzi ridisegna la mappa di Generali
La«cura» Geronzi sulla governance di Generali entra nel vivo. Oggi si riunirà il comitato esecutivo della compagnia assicurativa per esaminare il rolling plan, che comprende budget e quadro di tendenza a tre anni, che viene aggiornato periodicamente. Si discuterà del piano al quale sta lavorando da diverso tempo Boston Consulting. L'obiettivo del presidente delle Generali è di «plasmare» il gruppo in modo che diventi sempre di più il fulcro delle attività finanziarie in Italia. Ieri Geronzi incontrando i dipendenti della sede romana del gruppo, ha fornito alcune indicazione sulla linea che intende seguire. Ha confermato la vocazione di espansione all'estero del gruppo, non escluso il Sud America e ha anche ribadito la creazione della figura del country manager per l'Italia. È probabile che la nomina non sia definita oggi ma nel consiglio d'amministrazione del 16 dicembre. Per l'incarico sarebbe in pole position Paolo Vagnone, 47 anni, manager ex Ras-Allianz oggi attivo nel private equity. Tra i diversi esterni ipotizzati erano stati fatti anche i nomi di Massimo Arrighi (ex Rasfin e Fideuram, oggi in At Kearney). Mentre tra gli interni Fabio Buscarini, ad di Ina-Assitalia. Secondo indiscrezioni il progetto preparato dalla società di consulenza punta a efficientare i costi della struttura. Ovvero potrebbe fare da modello quanto già realizzato dalle altre compagnie assicurative europee, ossia l'accentramento di alcune funzioni. L'efficientamento della struttura potrebbe riguardare anche le diverse sedi di Generali. Il Leone di Trieste è la compagnia assicurativa che ha il maggior numero di quartier generali in Italia. E chissà che non si voglia anche considerare il fatto che il presidente Geronzi sia un grande amante della Capitale e sembra prediligere che i cda si tengano a Roma, con disappunto di qualche consigliere. Diego Della Valle nell'ultimo cda, ha evidenziato con una nota polemica come «da qualche tempo» i consigli si tengano a Roma. Geronzi parlando ai dipendenti romani ha sottolineato che «sulla governance sono stati fatti passi importanti» e «ora, valutando anche il tema di una figura più direttamente preposta all'Italia, pensiamo di definire le innovazioni da introdurre conclusivamente nella governance». Poi ha ricordato che è stata avviata la prassi delle riunioni di un informale comitato di presidenza e l'istituzione del comitato investimenti. Geronzi ha insistito sulla strategia, che è «all'ordine del giorno» di «espansione ulteriore anche fuori dall'Italia. Non esclusa pure all'America del Sud».