Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Google nel mirino dell'Antitrust

default_image

  • a
  • a
  • a

.La crescita esponenziale di Google è risultata troppo ingombrante alla concorrenza. Così il mega motore di ricerca è finito nel mirino dell'Antitrust della Ue, che ha deciso di aprire un'inchiesta formale per verificare se il sito internet più cliccato del mondo abbia violato le regole europee sulla concorrenza. La decisione è stata presa in base ad alcune denunce presentate a Bruxelles, in cui il gruppo di Mountain View viene accusato dai concorrenti di abuso di posizione dominante nel settore dei motori di ricerca. Sono ancora avvolti dal mistero i nomi di coloro che sono partiti all'attacco di Google ma sembra che ci sia anche il motore di ricerca di Microsoft, Bing, quello francese Ejustice.fr e il sito britannico di comparazione dei prezzi Foundem. L'accusa mossa al gigante informatico statunitense è di favorire i propri servizi, sia quelli gratuiti che quelli a pagamento, penalizzando i servizi dei concorrenti. La Commissione dovrà quindi appurare se si è verificato un abuso di posizione dominante per quel che riguarda la pubblicità, con Google che, secondo le accuse, avrebbe mantenuto alti i prezzi per i fornitori provocando una distorsione della concorrenza. In particolare, spiega la Commisione Ue, si dovrà indagare sulle accuse secondo cui Google «avrebbe abbassato nei suoi risultati di ricerca gratuiti il rango di alcuni concorrenti specializzati nella fornitura di contenuti specifici» a pagamento, attribuendo invece ai propri servizi un «piazzamento preferenziale». Il gruppo di Mountain View avrebbe anche abbassato «il punteggio di qualità» di questi servizi, «uno dei fattori che determina il prezzo per la pubblicazione di una pubblicità sul sito di Google». Sempre secondo i concorrenti, Google, approfittando della sua indiscussa leadership nel settore dei motori di ricerca, «avrebbe imposto delle clausole di esclusività ad alcuni partner pubblicitari, vietando loro di fornire ai siti dei concorrenti alcuni tipi di pubblicità, come quelli dei fornitori di computer». Infine, Bruxelles indagherà sulle presunte restrizioni attuate da Google riguardanti la possibilità di portare su altri siti concorrenti alcune campagne pubblicitarie. La reazione di Google è stata di grande disponibilità a collaborare con l'Antitrust europeo per risolvere qualsiasi dubbio circa la sua attività; ma ha anche precisato che l'inziativa non implica che vi siano prove di comportamenti illeciti. Intanto il gruppo di Mountain View continua a espandersi. Secondo il New York Times è vicino a un accordo per acquistare Groupon per circa 5-6 miliardi di dollari. Se l'operazione andasse a termine sarebbe una delle maggiori operazioni fatte da Google dopo l'acquisto di DoubleClick per 3,1 miliardi dollari nel 2007.

Dai blog