Il ceo Perissinotto conferma la linea della prudenza nella gestione degli asset Generali punta sul mattone in Italia e in Cina
.Sarà che in tempi di crisi l'immobiliare resta l'unica ancora di salvezza per preservare il capitale, o anche che nella plancia di comando del gruppo triestino è arrivato un vicepresidente come Caltagirone (che quanto a fortune costruite sul cemento non è secondo a nessuno) così, dopo anni di «letargo» la movimentazione nel settore immobiliare, torna in auge nel gruppo del Leone. La nuova linea di pensiero sulle scelte di gestione dei flussi finanziari è emersa ieri nel corso dell'incontro con gli investitori, il cosiddetto Investor Day, tenuto a Trieste. Un altro segno, quello della maggiore considerazione da dare al mattone, che marca la presidenza di Cesare Geronzi rispetto alla filosofia dell'ex numero uno, Antoine Bernheim, che tenne a ribadire nel suo ultimo intervento all'assemblea dei soci come presidente che, al suo arrivo a Trieste aveva trovato solo una società che vendeva immobili. Tempi passati. Ora si torna all'antico. E si punta sulla sicurezza. Il group Ceo Giovanni Perissinotto ha ribadito ieri che le Generali puntano su una forte crescita del settore, con un portafoglio atteso nel medio periodo a 30 miliardi, dai 24,2 attuali. E non solo in Italia. Gli acquisti saranno fatti anche sui mercati emergenti. Come in Cina, dove a breve, già all'inizio del 2011, il Leone avvierà le attività di gestione, grazie all'alleanza con i fondi Guotai siglata un anno fa. Sul mercato del paese della Grande Muraglia però non c'è solo la joint venture con il gestore di Hong Kong, ma anche le altre tradizionali attività. Quelle nel ramo Vita e nei Danni (innanzitutto in Cina e in India, l'ultima nata è invece in Vietnam con una licenza preliminare nel Vita appena ottenuta) e il private banking tramite Bsi, il cui obiettivo è raccogliere 15 miliardi di dollari di attivi in gestione entro il 2013, dai 5 miliardi seganti a inizio 2010. Più in generale, il gruppo si attende un rafforzamento nella gestione degli attivi assicurativi in tutta l'Asia e nell'Europa Centro-Orientale. La linea guida resta la prudenza. «Può non esser molto sexy, ma stiamo guidando un'attività a lungo termine e la stabilità ci ha ripagato nei 200 anni della nostra storia» ha spiegato Perissinotto che ha confermato l'attuale politica dei dividendi. Insomma sono il rinnovato impegno nell'immobiliare la verà novità delle Generali che, negli anni scorsi, hanno limitato gli interventi nel settore alla manutenzione del patrimonio. L'ultima grande operazione che si ricordi è stata la vendita della sede Ina di epoca giolittiana, di via Sallustiana a Roma, all'ambasciata Usa. Condotta dall'allora presidente dell'Ina Cerchiai nei primi anni 2000. Ora si riparte.