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Più tutele pensionistiche per i giovani professionisti

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Siinvestirebbe infatti su beni intangibili come la creatività, la voglia di fare, il desiderio di emergere, dando ai giovani e al Paese l'opportunità di programmare e vivere un futuro migliore». Paolo Saltarelli, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri, si sofferma sulla sfida più grande alla quale la società italiana e il mondo delle professioni devono far fronte: un rinnovamento di idee che porti nuova linfa all'Italia. A pagare maggiormente la crisi economica, infatti, sono stati proprio i più giovani. Per quanto anche le professioni siano state colpite dai riflessi dello stallo del sistema economico, gli operatori del settore sono stati, generalmente, in grado di stringere i denti. «È normale, illustra il numero uno della Cnpr, che questa situazione abbia colpito chi si è affacciato da poco alla professione e che magari dispone di una minore solidità finanziaria. Inoltre, bisogna considerare che le prossime generazioni rischiano di vedere caricate sulle loro spalle il peso dei precedenti sistemi pensionistico-assistenziali». È necessario, quindi, predisporre strumenti di tutela che supportino «lavoratori che hanno scelto di svolgere una professione autonoma e che non godono di alcuna garanzia». A questo proposito, la Cassa ragionieri ha allo studio alcune ipotesi di intervento. «Siamo al lavoro per quanto riguarda l'autorizzazione alla pre-iscrizione dei praticanti e dei tirocinanti, con delle forme che prevedono il pagamento di un contributo simbolico, ma che serve per agevolare la creazione del montante. Inoltre stiamo immaginando di prevedere il passaggio di una parte del contributo integrativo per le giovani generazioni nel montante e contributivo».

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