Sì alla doppia tassazione sulle banche
Duealiquote fiscali per tassare l'attività delle banche. La prima più bassa per l'attività ordinaria e la seconda più onerosa per colpire le operazioni più speculative. L'idea, del ministro Giulio Tremonti, è stata sposata in pieno dal presidente delle Assicurazioni Generali, Cesare Geronzi, nel corso di una Lectio Magistralis alla facoltà di economia de La Sapienza. Una proposta «senz'altro interessante e che merita, anche a livello europeo, un approfondimento per superare, se sarà condivisa, la filosofia su cui poggia la proposta, i complessi problemi applicativi». Ma secondo Geronzi, «occorre riprendere con determinazione il tema delle nuove regole. È necessario agire - ha osservato - a livello globale sui due versanti: delle banche e delle operazioni oggi non regolate e non adeguatamente regolate, in primis i derivati, poi gli hedge fund». Geronzi ha quindi sottolineato che «avere affrontato bene la crisi è un titolo di merito anche della banche italiane. Ma - ha ammonito - non ci si può sedere sugli allori. è ora di aprire una fase nuova e concorrere allo sviluppo dell'economia. Il governo e il ministro Tremonti, che pure «hanno fatto un lavoro straordinario contro la crisi» ora devono far ripartire lo sviluppo in Italia perché una crescita del Pil dell'1% è insufficiente. Geronzi ha ripercorso anche la sua carriera definendo il suo approdo alle Generali una «dimostrazione di fiducia dei soci» dopo aver trovato la pace in Mediobanca fra gli azionisti italiani e i nuovi soci francesi che aveva provocato i timori del sistema nazionale. Una nomina arrivata al termine di un percorso di lavoro nel settore privato dal 1983 al 2007 in cui «tutte le aggregazioni» compiute non servivano a creare valore subito ma in un'ottica più generale. Sul quadro attuale dell'Italia, Geronzi si è detto così certo che «la politica trova sempre tempi per l'aggiustamento». L'esecutivo, che ha annunciato un cambio di passo sullo sviluppo deve così «insistere sull'obiettivo» attraverso investimenti in infrastrutture. Infine il gruppo Generali che «si appresta a valutare, nel prossimo mese, quello che si profila senz'altro come un buon risultato di esercizio».