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Un primo passo per dare un volto nuovo alle Generali

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Dallariunione del comitato esecutivo del gruppo assicurativo triestino, che si è svolta a Roma negli uffici della centralissima piazza Venezia, è uscito in parte questo assunto. La volontà del presidente Cesare Geronzi è sempre più indirizzata verso una riorganizzazione del più grande gruppo assicurativo italiano con una visione più dinamica e fluida. Con un obiettivo preciso: contemperare le esigenze di profitto e di redditività con la necessità di far entrare nel circolo dell'economia italiana i flussi di reddito generati dalle immense ricchezze patrimoniali della società. Un piano che parte dal miglioramento dell'efficienza della governance societaria. Ieri, nella Capitale, è arrivata una prima accoglienza positiva da parte del comitato per il piano che tende a migliorare i meccanismi decisionali dell'azienda (elaborato con la consulenza di Boston Consulting e presentato nel corso della riunione). Un primo sì che apre la strada al cambiamento. Che passerà inevitabilmente anche per una ridefinizione de baricentro geografico della compagnia, sempre più internazionalizzata e sempre meno triestino-centrica, e con un forte riposizionamento nella Capitale. Nell'incontro di ieri è emersa in particolare l'ipotesi attesa di definire le responsabilità sulla gestione delle attività in Italia nominando un responsabile del paese, o un «country manager». Nei giorni scorsi era già cominciato il balletto dei possibili candidati per la poltrona. Tra i candidati esterni, in pole position resterebbe Paolo Vagnone, in passato ad di Ras-allianz. Il riassetto appare però ancora in una fase preliminare e non sarebbero stati già avanzati nomi di possibili candidati. Come previsto alla vigilia, poi, sul tavolo è stata posta anche l'idea di coordinare i vari responsabili paese creando un comitato internazionale dei manager. Il prossimo appuntamento della compagnia è ora il consiglio di amministrazione dell'11 novembre, che però ha già un'agenda piuttosto densa di impegni con l'approvazione dei risultati trimestrali e il tema delle parti correlate. Per il piano di riassetto della governance, comunque, non dovrebbero essere necessari passaggi in Cda e il tema tornerà in esame al prossimo comitato esecutivo previsto il 10 dicembre. Con l'incarico assegnato a Boston Consulting, oltre a un check-up di routine sulle procedure gestionali, si cerca di definire un riassetto della governance per rispondere anche ai nodi legati al mutato quadro normativo introdotto con i criterio di Solvency2. Con il presidente Geronzi e ai tre vice presidenti, Caltagirone, Nagel e Bollorè, fanno parte del comitato esecutivo anche gli a.d Perissinotto e Balbinot, oltre a Pellicioli e Del Vecchio.

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