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La Fiat va male in Italia A ottobre perde il 40%

L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne  ospite di Fabio Fazio a

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Marchionne l'ha detto una settimana fa. «La Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia; nemmeno un euro dei 2 miliardi di utile operativo previsto per il 2010 arriva dal nostro Paese». E giù una valanga di critiche dal mondo politico e sindacale. Ieri sono arrivate le cifre del ministero dei Trasporti che certificano quanto detto dall'amministratore delegato del Lingotto. Numeri che piombano su un clima sindacale plumbeo: ieri la Fiom ha ribadito il no alla cassa integrazione in deroga per Pomigliano e alla mobilità per Mirafiori in contrasto con le altre due sigle sindacali. Ma veniamo alle cifre. Le immatricolazioni di Fiat Group Automobiles in Italia segnano a ottobre un tonfo del 39,96%, a 38.383 unità, contro le 63.925 registrate a ottobre di un anno fa. A settembre il gruppo aveva immatricolato 44.161 unità, per un calo del 26,32% rispetto a settembre 2009. La quota di mercato scende al 27,46%, il livello più basso da agosto 2005. Un tonfo se si pensa che un anno fa era al 32,56%. Il Lingotto sottolinea ancora una volta come nel 2010 abbia pesato la mancanza degli incentivi alla rottamazione. Il crollo supera quello del mercato dell'auto in generale pari a 28,8% con una flessione più pesante da inizio anno e portandosi ai minimi dal 1995. Considerando i primi dieci mesi dell'anno il brand ha immatricolato quasi 390 mila auto, il 16,2% in meno rispetto allo stesso periodo 2009, e ha ottenuto una quota del 23,15%, in calo di 2,6 punti percentuali. Nonostante il calo delle vendite, i modelli di punta del marchio (Punto, Panda e 500) rimangono nelle posizioni di vertice nella classifica delle più vendute. A fronte di questi dati il titolo ha perso l'1,66%. Guardando ai marchi esteri, è ottobre rosso anche per il leader degli importatori Ford (-41,9%,a 10.794 unità) che quasi si fa raggiungere da Volkswagen che sui volumi cede meno della media del mercato (-13,19%, a 10.605 unità) e aumenta la quota di 3 punti percentuali raggiungendo il 13,03% del mercato italiano. Secondo il Centro studi Promotor più della metà dei concessionari si attende un peggioramento della situazione. Questi dati saranno al centro degli appuntamenti che i vertici Fiat hanno per questa settimana. Domani Marchionne incontrerà il ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani mentre oggi al ministero del Lavoro si discuterà la richiesta della Fiat di otto mesi di cassa integrazione in deroga per i dipendenti di Pomigliano. Un'ipotesi che non piace alla Fiom secondo la quale preluderebbe alla creazione di una bad company. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil è anche contrario all'ipotesi della mobilità per Mirafiori. Una prospettiva che invece non dispiace a Fim, Uilm e Fismic che in cambio chiedono l'assunzione di giovani.

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