Nucleare, riaccesi i reattori Enea

Lapartita del nucleare va avanti. C'è chi aveva interpretato l'uscita del ministro Scajola dal governo come una battuta d'arresto del progetto delle centrali sul quale lui si era impegnato in modo particolare. Niente di tutto questo. A smentire questa tesi e a confermare che il governo crede nel recupero del nucleare c'è l'accensione dei due piccoli reattori sperimentali denominati Triga e Tapiro del Centro di ricerche Enea Casaccia ad Anguillara in provincia di Roma. Sono stati riaccesi per celebrare i 50 anni del centro ma soprattutto per indicare che il percorso verso la costruzione delle centrali continua. Il sottosegretario allo Sviluppo con delega all'energia, Stefano Saglia, ha spiegato il significato di questa operazione: «è un primo passo delle prove in sicurezza per il ritorno al nucleare». Anche per il commissario dell'Enea, Giovanni Lelli, è «un evento significativo in quanto indica che il Paese ha continuato ad occuparsi di questa materia, proseguendo la ricerca e trovando applicazioni tecnologiche». E sul tema è intervenuto anche Berlusconi: Abbiamo iniziato a fare dei progetti. Ora dobbiamo decidere, collocare i siti. Ci sarà da ridere. In realtà i due reattori non hanno mai smesso di funzionare e dopo il referendum del 1987 sono stati utilizzati per applicazioni in campo medico, per analisi dei materiali e perfino per analizzare materiali di interesse giudiziario. L'operazione di Anguillara ha riacceso le proteste dei Verdi che ieri hanno manifestato davanti all'ingresso della Casaccia. Non è l'unico no. Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha bocciato l'ipotesi avanzata dal ministro Romani nei giorni scorsi, di costruire una centrale nella regione. «Non abbiamo bisogno di impianti, la Lombardia ha l'autosufficienza energetica». Ma sul grave deficit di energia ha insistito il presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Ortis ha messo in guardia dal rischio di approvvigionamenti di gas nel caso di un inverno molto freddo. Alla tradizionale insufficienza delle infrastrutture di cui soffre il Paese, si aggiunge infatti quest'anno anche l'interruzione del gasdotto Transitgas, bloccato dal 23 luglio.