Roma nuovo centro delle Generali
UnaGenerali sempre più romanizzata quella che ha tenuto ieri a Roma il comitato esecutivo. Una riunione nella quale si analizzano le scelte strategiche della compagnia. E che per la seconda volta in meno di un mese il presidente Cesare Geronzi ha convocato nella sede storica di Piazza Venezia. Si è trattato - come ha spiegato una nota - di una riunione di routine, durata meno di due ore, e organizzata in vista del cda che il gruppo del Leone che si terrà l'11 novembre per l'esame dei conti dei 9 mesi. Ma la sensazione che emerge è quella di un cambio di passo nella governance della compagnia con l'arrivo di Geronzi alla presidenza. Per più motivi. Il primo è che differentemente dal passato il comitato esecutivo si sta trasfomando nella vera e unica cabina di regia della gestione di Generali. A testimoniarlo è la frequenza di convocazione dello stesso. Il secondo è la scelta degli uffici della Capitale per tenerlo. Ufficialmente la riunione romana è la seconda di una serie che durerà fino a maggio del 2011 a causa della ristrutturazione della sede milanese di Piazza Cordusio dove normalmente si tiene. Ma secondo quanto risulta a Il Tempo al terzo piano del Palazzo Generali di Piazza Venezia fervono i lavori non solo di ristrutturazione degli uffici ma anche dell'ampliamento delle stanze a disposizione dei manager. Un altro segno del progressivo spostamento del luogo delle decisioni del Leone dal Nord verso la Capitale. Una mossa spiegata dalla necessità di meglio coordinare le decisioni economiche, nel rispetto dell'autonomia della società, con le grandi scelte politiche del Paese. Nel penultimo comitato tenuto a Roma a settembre le Generali hanno ribadito, ad esempio, la volontà di partecipare finanziariamente al piano di edilizia popolare annunciato dal Governo. La romanizzazione è anche figlia della crescita di importanza del capitale romano nell'azionariato del gruppo triestino. In particolare la quota di Francesco Caltagirone che ieri in qualità di vicepresidente era presente alla riunione. Con lui anche Geronzi, il vicepresidente Bollorè, Del Vecchio, Pelliccioli, l'ad Perissinotto e l'altro ad Balbinot. Solo il vicepresidente Alberto Nagel era collegato in videoconferenza.