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La Cina è la più grande sfida per il sistema Italia dei prossimi anni

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Edelle numerose opportunità che offre questo mercato sempre più interessato al sistema imprenditoriale europeo, ha parlato il premier cinese, Wen Jiabao, in visita a Roma in occasione del Quarantennale dei rapporti diplomatici tra Roma e Pechino e per l'apertura dell'Anno culturale della Cina nel nostro paese. Fitta l'agenda, dal colloquio con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a quello con Berlusconi, Fini e Schifani e infine c'è stata una tavola rotonda a Villa Madama. All'incontro al quale ha partecipato anche il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia il premier cinese e Berlusconi hanno fissato come obiettivo di raggiungere 80-100 miliardi di dollari di interscambio tra Italia e Cina entro i prossimi 5 anni. Marcegaglia ha sottolineato che «la Cina rappresenta un mercato di enormi opportunità». Attualmente l'Italia è al ventunesimo posto nella classifica degli esportatori in Cina e ha effettuato investimenti per 5 miliardi di dollari. «C'è ancora molto da fare», ha detto il presidente della Confindustria, citando fra i settori di interesse per il futuro le alte tecnologie, l'impiantistica e le reti complesse. Berlusconi ha messo in evidenza che la crescita della Cina «è un fenomeno straordinario che va sfruttato». La visita del premier cinese Wen Jiabao è stata l'occasione per firmare 10 accordi commerciali del valore di 2,5 miliardi di euro. Porti, alta velocità ferroviaria, aeroporti e autostrade. Ma anche progetti di sviluppo per le piccole e medie imprese, telecomunicazioni. Investimenti comuni nelle centrali fotovoltaiche e solari per il Mezzogiorno, nel trattamento delle acque e nell'alta tecnologia. Fra gli accordi spicca quello del valore di 800 milioni di euro con cui China Development Bank Corporation (Cdbs), Global Solar Fund, S.C.A. e Sicar hanno accettato di finanziare la seconda fase del progetto Produzione di Energia Solare Fotovoltaica nel Mezzogiorno. Ci sono poi le intese tra Huawei e Vodafone Italy (700 milioni di euro) e tra ZTE e Tiscali (100 milioni) per le reti a banda larga di nuova generazione.

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