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Un altro duro colpo per i professionisti del catastrofismo

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IlFondo Monetario Internazionale (Fmi) ha promosso l'Italia dando un «giudizio positivo sia per la crescita, sia per il deficit, sia per la politica fiscale». Ad affermarlo è Arrigo Sadun, responsabile per l'Italia al Fmi, che chiarisce: «Non c'è nessun allarme Italia». E il debito pubblico? «Sappiamo da vent'anni che è alto. Poi spiega che «c'è grande attenzione sul debito pubblico e l'Europa è più avanti di altri paesi nell'adottare misure di riduzione. Il problema del debito è soprattutto relativo agli Stati Uniti e al Giappone». Secondo le stime del Fmi, l'economia italiana si espanderà nel 2010 e nel 2011 dell'1%, con deficit che quest'anno si attesterà al 5,1% per poi scendere al 4,3% nel 2011 e al 3% nel 2015. Nella Dfp il Governo ha previsto un deficit-pil al 5% quest'anno e al 3,9% nel 2011. Anche per il problema dell'occupazione la situazione in Italia è migliore che nel resto d'Europa. Il tasso di disoccupazione, secondo le stime, si attesterà all'8,7% nel 2010 e all'8,6% nel 2011, al di sotto quindi della media europea. Nell'area euro la percentuale dei senza lavoro si prevede che raggiunga il 10,1% nel 2010 e il 10% nel 2011. Proprio sul fronte della disoccupazione, il Fmi stima in 210 milioni i senza lavoro a livello globale, ovvero 30 milioni in più rispetto al 2007. Lo scenario tracciato dai tecnici dell'istituto di Washington è a luci e ombre: a livello mondiale la ripresa c'è ma è fragile con rischi al ribasso anche se ci sono poche probabilità che si scivoli nuovamente in recessione. La crisi ha lasciato come eredità un elevato tasso di disoccupazione che pone, nelle economie avanzate, «problemi sociali»: si stima che nel mondo ci siano 210 milioni di senza lavoro, circa 30 milioni in più rispetto al 2007. Anche l'Ocse promuove l'Italia e rivede al rialzo le stime del pil che nel secondo trimestre dovrebbe crescere dallo 0,4% allo 0,5%, dopo che nei primi tre mesi dell'anno aveva segnato una crescita congiunturale dello 0,4%. Ma sia le stime del Fondo monetario sia quelle dell'Ocse sono interpretate in senso negativo dal Pd. Secondo Francesco Boccia, coordinatore delle Commissioni Economiche del Pd alla Camera ce n'è abbastanza per ritenere come inevitabile una manovra correttiva entro la fine dell'anno.

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