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Marchionne: il patto di Pomigliano rispetta i diritti dei lavoratori

Il presidente di Confindustria Emma Marcegallia e l' amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne

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"Fiat non ha mai tirato in ballo la Costituzione e non vuole che l'accordo di Pomigliano sia usato per ragioni politiche". Lo ha sottolineatio l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, rispondendo ai giornalisti a margine di un convegno organizzato, a Firenze, dalla Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro. A chi gli chideva se sia d'accordo con Ichino secondo il quale il clima nel paese si sta avvelenando per colpa di chi dice che l'intesa di Pomigliano non è costituzionale, Marchionne ha risposto: "L'accordo che abbiamo preso non sta violando alcun diritto costituzionale", e ha concluso: "stiamo cercando di trovare un punto di convergenza tra noi e alcune persone che non vogliono capire come sta andando il mondo". "Gli episodi di violenza che si sono verificati in questi giorni vanno condannati con fermezza - ha detto inoltre il manager - Dobbiamo prendere le distanze, tutti quanti, da una cultura disastrosa che alza la tensione sociale e nega il dialogo. Questa è una cultura che non ci appartiene e che serve solo a distruggere ciò che di buono stiamo tentando di costruire". RESTIAMO IN ITALIA CONTRO LA LOGICA - Il manager del Lingotto ha detto che "Fabbrica Italia non è un progetto che nasce da un calcolo di convenienza" e che spiegare il senso dell'iniziativa agli analisti finanziari "è stata una delle cose più difficili" che ha dovuto fare negli ultimi tempi. "Le logiche economiche e finanziarie - ha proseguito Marchionne - ci spingerebbero verso altre scelte e verso altri paesi che offrono condizioni più vantaggiose e maggiori certezze. Ma credo che la Fiat abbia il dovere di guardare prima di tutto all'Italia, per quello che ha sempre rappresentato e per quello che significa ancora oggi per il Paese". "L'austerità può minare le prospettive di lungo periodo. Questo è invece il momento per sostenere i lavoratori e le famiglie'', ha detto poi l'ad. "Proteggere il presente, a scapito del futuro è un rischio che non possiamo correre - ha detto sintetizzato Marchionne -. E' proprio adesso il momento di sostenere i lavoratori e le famiglie, di stimolare i consumi, di dare solidità e concretezza ai segnali di ripresa. E' il momento - ha concluso Marchionne - di usare il modello di welfare che abbiamo promosso, e che ci distingue dal resto del mondo, per stimolare e gestire i processi di cambiamento senza traumi, invece che per difendere l'immobilismo''.   RIPRESA NON PRIMA DELL'INIZIO 2011 - Marchionne non poteva non commentare il dato delle immatricolazioni auto, "totalmente atteso ed in linea con le previsioni".  "Il mercato - ha proseguito l'ad - sta cercando di trovare stabilità. Finchè non finisce questo processo di riallineamento tra domanda e offerta resteremo così. A soffrire naturalmente sono le parti basse della gamma, i segmenti A e B". Per Marchionne il dato "Era prevedibile, era aspettato, lo abbiamo incluso nelle nostre previsioni per l'anno". Per il manager "bisognerà aspettare probabilmente l'inizio del 2011 per avere una ripresa ".  

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