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La cura Tremonti va, deficit in calo

Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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La cura Tremonti dei conti pubblici fa vedere i suoi effetti. I dati Istat sul primo semestre dell'anno suonano come una sonora smentita dei catastrofisti e di quegli istituti che avevano previsto un crollo del bilancio statale per effetto della crisi. Il rapporto tra deficit e pil nei primi sei mesi del 2010, è stato pari al 6,1%, in calo rispetto al 6,3% dello stesso periodo dell'anno scorso. Il trend però non si è ancora stabilizzato perchè nel secondo trimestre, il rapporto deficit e pil è stato pari al 3,6%, in crescita rispetto al 3,4% dello steso periodo del 2009. Questi dati saranno il punto di partenza della discussione che si apre oggi sullo schema di Decisione di Finanza Pubblica, che ha sostituito il vecchio Dpef. Il primo appuntamento è con l'audizione del ministro Tremonti alla Camera. Tornando ai dati Istat, La spesa pubblica nel secondo trimestre di quest'anno è scesa dell'1,2% su base annua, a fronte dell'aumento del 2,5% dello stesso periodo del 2009. In rapporto al pil la spesa è stata pari al 48,2%, in riduzione rispetto al 49,9% del corrispondente trimestre dell'anno scorso. Nel semestre, invece, le uscite hanno registrato una diminuzione dello 0,9%, rispetto all'aumento del 3,4% segnato nello stesso semestre del 2009. Ed una incidenza rispetto al pil pari al 48,4% (era 49,6% nello stesso periodo del 2009). Le entrate totali sono calate, nel secondo trimestre, dell'1,8%, con un rapporto tra entrate e pil che sale al 44,7%. Nel semestre invece le entrate totali sono scese dello 0,8%, con una incidenza sul pil del 42,3%. Nel momento in cui a Bruxelles si sta discutendo su un nuovo patto di stabilità e sull'ipotesi di tassare le banche e le transazioni finanziarie, l'Italia mostra di avere tutti i requisiti per opporsi a regole capestro. Il Pd ha già disegnato scenari catastrofici dicendo che la riforma del Patto di Stabilità dell'Unione europea costerà all'Italia 35 miliardi di tagli per i prossimi 3 anni. Ma questa prospettiva è stata smentita da Tremonti. Il ministro ha spiegato più volte che è in corso un dibattito per considerare il debito aggregato, ovvero il debito pubblico insieme a quello privato. E questo mette l'Italia «in sicurezza».

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