Il dna della ripresa è nella solidità della famiglia
Vorreifare una riflessione. Le economie mondiali sono interconnesse tra loro. Quando arriva un virus, questo si propaga rapidamente ed è difficile che vaccini nazionali lo possano bloccare. Il mondo è cambiato. Il modo di vivere sarà diverso. Inizialmente colpirà le società opulente, migliorerà le economie terze. Ma queste poi subiranno le stesse conseguenze dei paesi ricchi. Una volta le crisi erano congiunturali, ora sono diventate strutturali. Si è vissuti in un'era consumistica. Era meglio buttare che riparare. La finanza ha trainato cervelloticamente l'economia che ha subito le conseguenze del tracollo dei castelli finanziari di carta. I disoccupati aumentano con disperati alla ricerca di un eden che non c'è più. Si parla di tutto e di più. L'economia si basa su fatti concreti. Venendo a noi stiamo assistendo ad una scena pirandelliana. Tutti in cerca di autore. Le banche avranno Basilea 3. Rafforzamento patrimoniale e regole più stringenti per la concessione dei crediti. Le aziende, quelle che producono, si sentono sempre più Cenerentola. Che dire? L'Italia è un paese strano: diviso ma unito. Era così anche quando gli stati del territorio erano tanti. Per volere applausi basta parlar male dei politici che spesso se la tirano da soli. Si deve partire dalla famiglia che costituisce la base di rilancio. La famiglia non è soltanto vincolo di sangue. É un concetto, un emblema che ha nel suo dna il rispetto reciproco. Se c'è il rispetto nella famiglia, senza egoismi, l'economia avrà quello stimolo che la farà ripartire difendendosi dai virus.