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La forza dei piccoli non è provincialismo

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Darela sensazione di provincialismo del nostro Paese significa diffondere un'ingiusta percezione che non può che danneggiarci. Sull'Italia e sugli italiani si è scritto e detto di tutto e di più. Pizza, spaghetti, pistola e mafia costituirebbero le principali connotazioni di un Paese che invece ha un tipo di economia che è tra le prime del mondo. Se per provincialismo si intendono le piccole e medie imprese che partono e si sviluppano nel territorio forse non si è ben analizzata quella che è la vera ricchezza nostrana. I nostri prodotti sono apprezzati nel mercato mondiale. Si pensi, ad esempio, alla moda che sta conquistando la Cina. Moda è eleganza, ma abbiamo anche la tecnica di quei macchinari o dei pezzi parti essenziali di macchine sofisticate. Abbiamo più volte scritto che i territori formano l'Italia. Territori diversi, con storia differente. Territori che non si sono chiusi nella piazza del mercato, ma sono usciti dai confini angusti anche verso terre sconosciute. Sicuramente i nostri giovani dovranno sempre più impadronirsi della lingua universale che è l'inglese. Andare all'estero è utile e importante. Il mondo va capito e studiato. Anche per meglio diffondere un tipo di economia che, pur basandosi sul piccolo, non è così provinciale come taluni, vogliono sentenziare. A danno e a dispetto di coloro che si dannano per produrre, in silenzio. L'abbiamo ripetuto fino alla noia, l'economia ha bisogno di fiducia con una comunicazione corretta. Provincia non significa malevolmente provincialismo. Sembrano due termini dallo stesso significato. L'aggettivo è malevolo. Il sostantivo è la caratteristica del luogo che ha arte, mestieri, intraprendenza, e spirito di sacrificio.

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