Acea e Suez-Gdf, pace vicina

La lunga querelle tra Acea, l'utility la cui maggioranza societaria è in mano al Comune di Roma, e i soci francesi di Suez-Gaz de France, potrebbe essere definitivamente risolta. Al cda dell'azienda, convocato per oggi alle 16, i vertici illustreranno le linee guida dell'accordo che sancisce definitivamente la fine di un assetto societario, quello immaginato dalla ex giunta Veltroni, e che prevedeva la crescita nelle società operative di Acea dei transalpini. L'arrivo di Alemanno sulla plancia di comando del Campidoglio ha cambiato gli orientamenti della governance. E le tensioni sono salite a tal punto che per trovare una via di uscita si è arrivati a chiedere il giudizio di un arbitro internazionale. Tutto rientrato. E a meno di colpi scena, oggi la soluzione prospettata potrebbe ottenere il via libera dei consiglieri. Ad annunciarlo è stato il presidente Acea, Giancarlo Cremonesi, che ieri fresco di nomina alla presidenza della Camera di Commercio ha detto: «Domani è convocato il cda di Acea, con all'ordine del giorno le linee guida per l'accordo con Gaz de France». Cremonesi si è mostrato fiducioso sul probabile ok del cda: «Non posso dare anticipazioni sull'esito. Io sono sempre stato ottimista, anche in tempi in cui molti erano pessimisti; adesso bisogna aspettare la decisione dei consiglieri». Secondo le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi l'intesa dovrebbe portare alla suddivisione delle attività elettriche attualmente gestite dalle joint venture AceaElectrabel, strette tra la società romana e il colosso francese. Nelle mani di Acea, scriveva la scorsa settimana Les Echos, dovrebbe rimanere «la totalità della commercializzazione di elettricità», tramite l'acquisto «della quota di Gdf Suez (40%) nel capitale della società comune specializzata in tale attività». Ai francesi toccherebbe invece l'attività di produzione, con l'acquisizione dell'attuale 30% di Acea in AceaElectrabel produzione. Alla società controllata dal Comune di Roma, sempre secondo il quotidiano francese, spetterebbe inoltre un conguaglio cash che si aggirerebbe sui 100 milioni di euro. Un cambio radicale dell'assetto societario che lascia presagire che Cremonesi resterà ancora per lungo tempo alla presidenza di Acea. Una discontinuità in questo momento non gioverebbe, infatti, alla società.