Camera di Commercio Cremonesi la spunta
Alla fine l'ha spuntata il numero uno dell'Acea, Giancarlo Cremonesi. È stato eletto presidente della Camera di Commercio di Roma con 24 voti e la pesante assenza della Confcommercio. Vicepresidente sarà Lorenzo Tagliavanti, che avrà tre deleghe corpose: bilancio, programma e ordine del giorno. Inoltre si occuperà di tutte le società partecipate. Insomma, a Piazza di Pietra il dopo Mondello si configura come una diarchia. Non è un caso che l'accordo raggiunto tra le imprese preveda la staffetta Cremonesi-Tagliavanti tra due anni e mezzo. Non ce l'ha fatta, invece, il presidente della Confcommercio laziale Cesare Pambianchi. Era il favorito, anche perhé Alemanno, in maniera del tutto irrituale, s'era speso per lui in prima persona. Almeno così sembrava. Ma non c'è stato niente da fare. Alla fine, anche con lo zampino della presidente di Confindustria Marcegaglia, l'intesa s'è trovata su Cremonesi. Pambianchi e i suoi non si sono nemmeno presentati in Consiglio generale. Il disappunto della Confcommercio è soprattutto verso il sindaco Alemanno e il suo «consigliere» economico, il sottosegretario Andrea Augello. I rappresentanti di Confcommercio hanno voluto marcare «il netto dissenso dell'organizzazione sulle ragioni e sulle modalità di confluenza dei consensi sul nome di Giancarlo Cremonesi. In particolare sono risultate disattese le volontà, ampiamente dichiarate da tutti i protagonisti della vicenda, di trovare una soluzione rappresentativa di una convergenza strategica tra le Associazioni - almeno tra quelle dei settori economici di maggior rilievo e diffusione - rivolta a determinare effettivamente, al di fuori di logiche politiche, l'influenza dell'intero sistema delle imprese sulle politiche economiche della Capitale e del suo territorio. L'intento dichiarato da tutti, invece, alla fine è venuto meno, limitandosi alla ricerca, da parte dei responsabili politici, di una soluzione a problemi contingenti e specifici di gestione di equilibri amministrativi», conclude la nota. Un'accusa diretta ad Alemanno e ai nuovi equilibri nell'Acea (anche se, almeno per ora, Cremonesi resterà alla presidenza della società capitolina). Dal canto suo il nuovo leader della Camera di Commercio è soddisfatto e non nasconde l'emozione: «Voglio sottolineare che sarò il presidente di tutti e questa sarà la casa di tutti». Poi ha aggiunto: «Purtroppo oggi qui non c'è la Confcommercio. L'obiettivo è quello di fargli sentire che questa è anche casa loro. Li accogliamo con piacere». Le Olimpiadi 2020 saranno la priorità: «Giochiamoci insieme la carta delle Olimpiadi - ha detto Cremonesi rivolto agli altri consiglieri - crediamoci, la città ci spera». E se Mondello, numero uno dell'ente per diciotto anni, ha confidato il suo «segreto»: «Se abbiamo raggiunto buoni obiettivi è perché siamo stati uniti, una squadra. E così deve continuare ad essere», Alemanno ha spiegato: «Da un lato sono contento del larghissimo consenso raccolto da Cremonesi e del fatto che ci sia stato un punto di unione che ha superato le contrapposizioni interne alle associazioni. Dall'altro mi dispiace che una parte della Camera di Commercio, sia pur minoritaria, si sia chiamata fuori: mi auguro che Cremonesi farà di tutto per recuperare il consenso di chi non ha partecipato al voto». Più esplicita la presidente del Lazio Renata Polverini: «Il mio auspicio è che quanto prima si possa ritrovare unità all'interno delle rappresentanze». Auguri di buon lavoro anche dal presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Ma non sarà semplice. Anche perché, a quanto pare, i quattro posti nella Giunta andranno a Coldiretti, Confesercenti, Cna e Unione industriale. Ancora una volta la Confcommercio di Pambianchi dovrà fare buon viso a cattivo gioco.