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Istat meglio dell'Ocse: il pil italiano è cresciuto +0,5% tra aprile e maggio

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Epuntuale infatti ieri mattina l'Istat ha pubblicato i dati sull'economia italiana nel secondo trimestre del 2010: il pil è cresciuto dello 0,5% rispetto ai primi tre mesi dell'anno. La buona notizia non cancella del tutto l'ipoteca di una crescita negativa (-0,3%) che l'organizzazione per lo sviluppo economico ha preannunciato per il trimestre luglio-settembre. Ma ridimensiona le polemiche alimentate dall'opposizione, le associazioni dei consumatori e parte del sindacato. Il pil è aumentato dell'1,3% su base tendenziale, risultando il più alto dal terzo trimestre 2007, ovvero dall'inizio della crisi economica. La crescita acquisita per il 2010 è pari così allo 0,9%, superiore allo 0,8% delle stime preliminari. A correre sono state soprattutto le importazioni (+8,2% rispetto all'anno scorso) ma anche gli investimenti fissi lordi (+2,9%) e l'export (+9,2%). A produrre nuova ricchezza ha contribuito in modo particolare il settore industriale, dove si è prodotto il 3,1% in più sul secondo trimestre 2009. Più contenuta la crescita dei servizi. I dati sulla produzione industriale diffusi oggi dell'Istat «sono positivi», ha commentato soddisfatto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «I dati dell'Ocse - ha aggiunto - erano a previsione, che poi vedremo saranno, come credo, smentiti». Secca però la replica del responsabile delle politiche economiche della Cgil, Danilo Barbi: «Il governo continua a sottovalutare i problemi e guarda solo i dati che lo aiutano a farlo. Occorrerebbero invece decisioni straordinarie ma il governo è in tutt'altre faccende affaccendato».

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