La ricetta Obama non va
La ricetta di Obama per tirar fuori l'economia americana dalle secche della crisi, non funziona. O meglio si sta rivelando un'aspirina a fronte di un problema che si sta rivelando più grave delle previsioni. In una intervista a tutto campo alla Nbc, il presidente degli Stati Uniti in visita a New Orleans in occasione del quinto anniversario dell'uragano Katrina, ha ammesso la difficoltà a far ripartire l'economia. La popolarità del presidente è in caduta libera e i giornali lo accusano di essere troppo preso dall'inseguimento dei successi in politica estera e di sottovalutare i problemi interni. Gli ultimi sondaggi davano il presidente al 44% del gradimento. Così ieri Obama alla Nbc ha dovuto ammettere che i segnali di ripresa ci sono ma finora la crescita procede a ritmi troppo lenti. E poi, avverte, nessuno dei provvedimenti presi finora può considerarsi una «panacea» che sistemerà i problemi. La soluzione per uscire da questo cul de sac? Obama si è limitato ad affermare che «c'è una moltitudine di misure che si possono adottare ma nessuno ha la bacchetta magica». Parlando poi al Rose Garden della Casa Bianca, Obama ha ammesso che la disoccupazione continua ad essere una piaga dilagante: «troppi americani stanno ancora lottando per trovare lavoro». Il presidente ha lanciato un appello ai Repubblicani affinchè la smettano con l'ostruzionismo sul disegno di legge a favore delle piccole imprese. Tenere «in ostaggio» questo disegno di legge, ha spiegato, è dannoso «per la nostra crescita economica». La Casa Bianca, ha poi annunciato, sta preparando un programma di tagli alle tasse per le piccole imprese per incoraggiare le assunzioni. Intanto continua la serie di dati negativi; ieri è stata la volta di quelli sui redditi e sui consumi degli americani. l'indice della spesa personale negli Usa ha segnato il maggior rialzo da marzo scorso (+0,4% a luglio), ma la statistica ha evidenziato un preoccupante rallentamento nella dinamica dei redditi che fa prevedere una frenata di consumi ed economia. I redditi sono infatti cresciuti solo dello 0,2% e, al netto delle tasse e dell'inflazione, hanno addirittura registrato un calo dello 0,1% per la prima volta da gennaio. E se si considera il persistere della forte crisi del mercato del lavoro, spiegano gli economisti, questo significa che la crescita dei consumi non potrà durare e che, anzi, nei prossimi mesi c'è da aspettarsi una ulteriore flessione dei redditi e dei consumi che incidono per il 70% sul Pil Usa. La reazione dei mercati non si è fatta attendere. Gli investitori preoccupati dalle incerte prospettive dell'economia si stanno rifugiando nei Treasury e nei bund tedeschi.