Melfi: la Cei plaude Napolitano Marcegaglia: Fiat in linea con la legge
«Non entreremo neanche oggi in fabbrica ma saremo qui ogni giorno, al turno delle ore 14: ci aspettiamo novità positive per domani»: così Giovanni Barozzino e Antonio Lamorte hanno risposto sulle loro intenzioni in vista del cambio turno allo stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat. Lamorte, parlando con i giornalisti, ha sottolineato «l'importanza delle dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, sulla necessità che le sentenze dei giudici siano rispettate, anche se non piacciono». LA CEI PLAUDE L'INTERVENTO DI NAPOLITANO - «Non bisogna strumentalizzare le parole del Capo dello Stato, che da garante della Costituzione, ha voluto richiamare la Fiat ed il sindacato ad uno scatto di responsabilità. Speriamo che l'appello del Presidente della Repubblica sia ora raccolto dalla Fiat ma anche dalla Cgil, per arginare le posizioni estremistiche e discutere insieme a Cisl, Uil e gli altri interlocutori istituzionali, l'assetto più confacente al sistema produttivo italiano». L'invito arriva dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni che commenta così l'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulla vicenda dello stabilimento Fiat di Melfi. Un intervento, quello di Napolitano «apprezzabile e condivisibile» che contiene un invito «autorevole e moralmente argomentato rivolto alla Fiat a rispettare l'ordinanza cautelare del giudice, reintegrando pienamente i lavoratori dello stabilimento di Melfi. Così come è importante il richiamo espesso oggi da Monsignor Bregantini per la Cei a salvaguardare in primo luogo i diritti della persona». «Tuttavia è altrettanto importante l'auspicio, opportunamente espresso dallo stesso Napolitano, perchè si creino le condizioni per un confronto pacato e costruttivo sugli investimenti annunciati dalla Fiat e sul futuro delle relazioni industriali nel contesto di una competizione globale sempre più aspra», prosegue Bonanni che ribadisce come le risorse umane debbano essere ben impiegate, «come ci insegna anche la parabola dei talenti, in una logica di responsabilità, partecipazione e rispetto della comunità». LA POSIZIONE DELLA CONFINDUSTRIA - Il comportamento della Fiat sulla vicenda Melfi è "in linea con la legge e con la prassi seguita. Ovviamente, tutti devono rispettare le decisioni dei giudici ma quello che ha fatto la Fiat non è in disaccordo con la magistratura". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, in conferenza stampa al Meeting di Comunione e Liberazione. "La mia opinione - ha continuato la Marcegaglia - e l'opinione di Confindustria è nota ma la ribadisco volentieri. Il tema vero è capire se il Paese vuole avere un futuro industriale. Davanti a imprese che delocalizzano al contrario la Fiat vuole portare la produzione dalla Polonia in Italia e chiede di poter avere una gestione chiara degli investimenti per i turni e la produzione. Gli accordi devono essere portati avanti e rispettati dalle parti. Oggi non siamo in grado di fare questo". Per la Marcegaglia infatti il blocco del "carrello" nel caso di Melfi "vuol dire bloccare la produzione". Il problema per la Marcegaglia non è "il reintegro di tre persone o no. Il problema vero è il futuro dell'industria. Non ci sono solo i diritti di tre lavoratori ma anche i diritti degli altri lavoratori e i diritti delle imprese di portare avanti i contratti. Non è corretto parlare solo di diritti dei lavoratori".