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Metà pensioni sotto mille euro

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Manifestazione di pensionati

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Continua a crescere la spesa pensionistica ma gli assegni individuali restano bassi. Sono le due facce del sistema previdenziale che pesa sempre di più sul bilancio pubblico nonostante l'inasprimento dei requisiti d'accesso al pensionamento deciso dal governo. Il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, ha recentemente lanciato messaggi rassicuranti dicendo che la situazione resta sotto controllo ma il ministero dell'Economia (nella Relazione generale sulla situazione economica del Paese) informa che nel 2009 la spesa previdenziale è aumentata del 4,3% (pari a 234,025 miliardi), mentre nel 2008 l'incremento era stato del 3,9%. L'esborso dello Stato è pari a un punto di pil, eppure gli assegni restano mini. Un pensionato su due in Italia porta a casa, infatti, meno di 1.000 euro al mese. La spesa per pensioni e rendite si è comunque mantenuta costante come quota del complesso delle erogazioni per prestazioni sociali a carico delle amministrazioni pubbliche (58,2%). «La dinamica della spesa per pensioni è spiegata - rileva il Tesoro nel documento - in parte dall'adeguamento dei trattamenti ai prezzi, pari per il 2009 al 3,4% (1,6% nel 2008), di cui 0,1% come conguaglio per lo scostamento tra valore accertato e valore erogato per il 2007. Continua, inoltre, ad essere operativa la disposizione che stabilisce, per il triennio 2008-2010, l'applicazione della rivalutazione nella misura del 100% (e non del 75%) alle fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il trattamento minimo». Per quanto riguarda l'importo degli assegni, il 21,4% risulta inferiore ai 500 euro, il 27,7% tra i 500 e i 999,99 euro, il 23,5% tra i 1.000 e i 1.499,99 euro, il 13,7% tra i 1.500 e i 1.999,99 euro. I trattamenti pensionistici con importi più cospicui costituiscono solo il 13,7% del totale (il 7,7% se si considerano le sole pensionate donne) ma in crescita rispetto al 12,4% dell'anno precedente. Il 27% delle donne prende meno di 500 euro. Dall'esame della distribuzione degli importi pensionistici a livello territoriale emerge un'Italia a due velocità: considerato 100 per la media nazionale, al Nord i redditi pensionistici sono infatti pari al 105%, al Centro al 106,6% mentre al Sud valgono l'88,1%. Infine, per quanto riguarda la suddivisione dei tipi di pensione, il gruppo più numeroso (11,4 milioni) è quello dei titolari di pensioni di vecchiaia. I meno numerosi quelli che invece percepiscono un assegno sociale (334.000) e i pensionati di guerra (293.000). Aumentano anche le pensioni di invalidità: al 1° gennaio 2009 ammontano a 2.637.394, rispetto ai 2.137.078 dell'anno precedente. Al Sud il numero di prestazioni, in rapporto alla popolazione, è superiore rispetto al Nord e al Centro. Nel Mezzogiorno il tasso di pensioni di invalidità è di circa il 58% maggiore rispetto al Nord.  

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