«Più intelligence e scambio dati per battere il nero»
Piùaccesso alle informazioni fiscali e contributive per stringere all'angolo il lavoro nero. Spiega così a Il Tempo, Marco Fabio Sartori, presidente dell'Inail, il senso dell'accordo siglato ieri a Roma dall'istituto che guida con l'Agenzia delle Entrate e l'Inps. L'unione fa la forza.. Sì. La sinergia tra le diverse banche dati non potrà che dare risultati importanti nella lotta al lavoro irregolare. Quale sarà il valore aggiunto che si otterrà dall'intesa? Aumentano le informazioni a disposizione per affinare gli obiettivi delle nostre ispezioni. In particolare saremo a conoscenza di una serie di parametri che derivano dagli studi di settore e che sono la base di partenza per scovare il sommerso. Mi riferisco ad esempio al numero dei dipendenti di un'azienda e al numero di ore lavorate. Riuscirete a vincere la guerra contro chi impiega lavoratori e poi non versa i contributi e non rispetta le norme contro gli infortuni. La soluzione sta nel rafforzamento delle attività di intelligence che si unisce alle tecniche avanzate dei sistemi informatici dell'Inail. Un'eredità della gestione dell'ex presidente Billia che ci consente di essere ancora all'avanguardia Il nero battuto dal bit. Insomma. Non solo. Puntiamo molto sulla formazione qualitativa degli ispettori. Inail ha investito molto negli ultimi anni per migliorare l'efficienza dei controllori. I tagli lineari delle diverse leggi finanziarie avevano depauperato il nostro parco ispettori. Quanti sono? Nella pianta organica dovrebbero essere 457. In servizio ne abbiamo solo 328. Non avendo la possibilità di assumerne di nuovi abbiamo cominciato un programma di formazione di risorse interne. Entro i primi sei mesi del 2012 avremo 108 nuovi ispettori (+30%). Utilizzeranno le nuove tecnologie informatiche e con le sinergie avviate sono sicuro porteranno un ulteriore salto di qualità alla nostra azione di contrasto. Ci può dare qualche numero sulla lotta all'evasione? Nei primi sei mesi del 2009 erano state ispezionate 11.335 aziende. Fino a giugno 2010 erano già stati fatti controlli su 13.481 imprese (+19%). Qualche segnale positivo lo avete rilevato. I lavoratori irregolari scovati sono diminuiti del 9,63%. Dai 33.703 del 2009 ai 32.569 del 2010. Le aziende non regolari scoperte, nei primi sei mesi, sono aumentate e passate da 8.954 a 11.603.