Sacconi apre il tavolo Unicredit
È di 7.200 il totale degli esuberi previsti dal piano UniCredit varato in vista della nascita della Banca Unica. Numero questo che però verrà portato, come indicato dal gruppo, a 4.700 grazie al riassorbimento di circa 2.500 dipendenti attraverso diversi strumenti, tra cui la «mobilità mansionistica e o territoriale». Dal documento consegnato dalla banca alle sigle sindacali emerge che le uscite stimate sono infatti 7.200, di cui 5.100 dal cosiddetto «Bancone», 700 dalle aree fuori perimetro (UniCredit Real Estate, il back office di Ucbp e il centro informatico Ugis) e 1.400 dalle strutture di governo (uffici di direzione). Sulla stima però si è acceso il dibattito. «Non siamo mica matti». Con queste parole il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona ha liquidato qualsiasi ipotesi relativa ad un aumento degli esuberi annunciati dal gruppo di Piazza Cordusio. Il gruppo stima un risparmio di circa 422 milioni dall'attivazione del piano di ristrutturazione. Non sarà indolore. il governo è già pronto. «Ci siamo subito attivati e ci hanno garantito che atti unilaterali non ci saranno. Si aprirà un tavolo negoziale affinchè vi siano soluzioni concordate e non traumatiche per i lavoratori» ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi