Famiglie italiane con più debiti Ma molti sono fatti per la casa
Le famiglie italiane, complice la crisi, si caricano sulle spalle sempre più debiti: nei primi tre mesi del 2010 il rosso è cresciuto di quasi 25 miliardi, segnando un balzo del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Insomma, il supplemento al bollettino statistico della Banca d'Italia certifica l'invecchiamento del paragone tra i risparmiatori italiani e le previdenti formiche. Ma anche le imprese hanno alzato l'asticella dell'indebitamento, segnando un aumento annuo delle passività del 3,3%. Tornando ai buchi nei bilanci delle famiglie (incluse le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie), sono arrivati a quota 797,611 da 773,218 miliardi di euro (+3%). A pesare sono sopratutto i mutui, saliti nello stesso periodo del 2,6%, da 599,947 a 615,782 miliardi di euro (+15,835 miliardi). Tuttavia, una spinta alla crescita è arrivata anche dal credito al consumo: i presiti a breve termine, sempre su base annua, sono lievitati da 55,803 a 61,307 miliardi di euro (+5,504 miliardi), con un aumento del 9%. E ricapitolando tutti i rossi si accumula un rialzo delle passività complessive nel primo trimestre di quest'anno superiore a quello registrato nel 2009, che aveva visto i debiti salire dell'1,8%. Di conseguenza le famiglie rimangono meno liquide, sommando in tutto si arriva a 638,621 miliardi di euro (dai 642,837 del primo trimestre del 2009) tra biglietti, monete e depositi a vista, quasi per la totalità conservati presso le banche. Guardando più da vicino il portafoglio, scendono anche le obbligazioni e i titoli di Stato a medio lungo termime (-1%). Risalgono, invece, le azioni di società quotate, che in un anno sono quasi raddoppiate, attestandosi nel primo trimestre di quest'anno a 86,405 miliardi. Per le imprese la situazione non cambia, secondo la tabella di Via Nazionale il debito delle società non finanziarie nel primo trimestre del 2010 è salito di 114 miliardi di euro (+3,3%), raggiungendo quota 3.440,680 (da 3.326,322 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso). Sul dato pesano le passività dei prestiti a medio lungo termine, rimasti pressochè stabili, a 670 miliardi di euro, rispetto al 2009. Mentre sono leggermente diminuiti quelli a breve termine, fermi a 520,951 miliardi (-8,5 miliardi, 1,6%).