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Debito di Roma, arriva Varazzani

Il Campidoglio, Roma

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Sarà la Cassa Depositi e Prestiti il garante del rientro del debito del Comune di Roma. Le anticipazioni concesse dall'istitituto di proprietà del Tesoro che gestisce l'immensa mole di risparmio postale saranno la linfa vitale per regolare le vecchie partite aperte dalle precedenti gestioni amministrative del Campidoglio. Un conto complessivo che sfiora i dieci miliardi di euro e che dovrà essere ripianato negli anni a venire in parte con un contributo dello Stato e in parte con un aumento di entrate determinato dall'attuale giunta attraverso la rimodulazione di aliquote fiscali e tariffe. Un compito importante quello del commissario chiamato a gestire la mole di debiti in parte pagati con soldi statali. A vegliare sul fatto che questi fondi siano effettivamente utilizzati per questo fine e non riallocati su poste correnti, il ministro del Tesoro Tremonti avrebbe chiesto una garanzia. Un uomo a lui vicino in grado di verificare la regolarità delle spese. In pole position ci sarebbe Massimo Varazzani ex ad della Cassa Depositi e Prestiti che prenderebbe il posto di Oriani attuale commissario del debito.   Varazzani è stato dopo qualche anno di impegno alla Cdp è stato messo da parte dal direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e dal presidente dell'Acri e della Cariplo Giuseppe Guzzetti che gli hanno preferito Giovanni Gorno Tempini, proveniente dalla Mittel di Giovanni Bazoli e Romain Zaleski. Varazzani sarebbe così l'uomo giusto per salire al controllo dei conti romani. Cresciuto all'Imi nella scuola di Luigi Arcuti, ha una convinzione assoluta: la politica non deve mettere le mani nelle aziende pubbliche, perché la sana amministrazione non può concedere sconti e favori ai partiti. Varazzani, 57 anni, avvocato di Parma, sposato con due figli, professione banchiere. Il ministro dell'Economia non ha dubbi: l'uomo giusto per quel posto sarebbe Varazzani, stimato da Tremonti, e mai schierato con una forte connotazione politica. Né a destra. Né a sinistra. Si considera un «tecnico. Potrebbe essere lui l'uomo giusto per Roma.

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