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Il Tar boccia l'aumento dei pedaggi

Autostrade, aumentano i prezzi dei pedaggi

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Alla fine hanno vinto i pendolari: nessun rincaro per le tariffe autostradali. La Prima Sezione del Tar del Lazio presieduta da Linda Sandulli ha infatti sospeso il decreto del governo che disponeva l'aumento dei pedaggi. I giudici amministrativi hanno così accolto le richieste della Provincia di Roma, del Comune di Fiano Romano e della Provincia di Pescara. «Ad adiuvandum» si erano costituiti al fianco di Zingaretti anche 41 Comuni dell'hinterland capitolino, la Provincia di Rieti e il Codacons. Il Tar ha accolto i ricorsi contro l'aumento dei pedaggi sostenendo che al pagamento deve corrispondere un servizio, e dunque l'utilizzo di un'infrastruttura, e non può trattarsi di una mera tassa.   «Il provvedimento impugnato - si legge nelle ordinanze - per essere coerente con la finalità enunciata deve assumere il carattere di corrispettivo per l'utilizzo di una infrastruttura; al contrario, tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla fruizione dell'infrastruttura». L'aumento dei pedaggi autostradali, in vigore dal primo luglio come previsto dall'articolo 15 della manovra, ha un valore economico di 83 milioni per il 2010 e 200 milioni per il 2011. Oltre a bloccare gli aumenti sulle autostrade e sul Gra, il Tar sancisce un altro principio importantissimo: la Provincia è «ente esponenziale degli interessi riferibili alla collettività dei residenti sul suo territorio ed è quindi legittimata all'impugnazione dei provvedimenti amministrativi aventi effetti pregiudizievoli su di esso e sulla sua popolazione». «Abbiamo evitato un'ingiustizia», ha esultato il presidente della Provincia di Roma Zingaretti. «La coerenza paga. Ringrazio i sindaci che con coerenza hanno aderito al ricorso e in special modo il sindaco di Fiano che ha presentato un ricorso autonomo». Per Zingaretti «adesso il governo deve riflettete. Siamo contenti perché abbiamo difeso Roma non solo da un elemento di inquità sociale ma anche da un'ingiustizia» che andava di pari passo col taglio di fondi alle Regioni per il trasporto pubblico. «Si trattava di un aumento ingiustificabile per far quadrare i conti a spese dei cittadini: più tasse e meno servizi, nessun investimento a corrispettivo dei soldi versati», ha concluso Zingaretti». «Bene, mi fa piacere per i tanti pendolari del Lazio che ingiustamente si erano ritrovati con l'aumento delle tariffe», il commento della governatrice Renata Polverini, che sulla mancata proposizione di un ricorso da parte della Regione Lazio ha risposto: «Abbiamo sempre sostenuto l'azione di Zingaretti. La Regione non ha presentato ricorso perché il procedimento sarebbe stato più lungo e quindi non avremmo avuto la sospensiva». «Ora tocca alla politica prendere in mano la questione e rendersi conto che il pedaggio è una misura inadeguata che penalizza soprattutto chi lavora», il parere dell'assessore regionale alle Infrastrutture Luca Malcotti. «È un importante segnale quello che viene dal Tar del Lazio. La sospensione ci consente di rivedere il provvedimento in modo da scaricare le necessità finanziarie del Governo sui margini di profitto della Società Autostrade e non sugli utenti e in particolare i pendolari che devono pagare quotidianamente il pedaggio», ha commentato il sindaco di roma Gianni Alemanno. Critico nei confronti di Alemanno Enrico Gasbarra (Pd): «La sospensione dei pedaggi è la sconfitta di chi da giorni è ancora alla ricerca di un'auto per andare ad abbattere un casello, mentre gli amministratori locali seri, guidati da Zingaretti, hanno scelto la strada della legalità e del buon senso per difendere i cittadini contro una tassa incredibile. Esiste un progetto preciso per spremere la Capitale: la battaglia non è ancora finita». Per il capogruppo Pd alla Pisana Esterino Montino «la decisione del Tar premia la battaglia di chi in difesa dei cittadini non si è fermato alle dichiarazioni di principio ma si è esposto in prima persona con atti concreti. Al suo fianco si sono schierati comuni e la Provincia di Rieti. Ma non la Regione Lazio e tantomeno il Comune di Roma». «La decisione del Tar è una vittoria di tutti. Ora ci auguriamo che l'Anas si metta l'animo in pace e lasci finalmente stare i cittadini del Lazio. L'aumento dei pedaggi era un provvedimento inaccettabile» il commento del presidente della Confcommercio di Roma e del Lazio, Cesare Pambianchi.  

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