Epifani deluso: "le incertezze restano"
"Non ci sono fatti nuovi. Le incertezze che avevamo già dopo l'incontro di palazzo Chigi, aumentate dopo l'annuncio dello spostamento in Serbia, ci sono tutte". Così il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, incontrando i giornalisti al termine della riunione del tavolo a Torino tra azienda, governo, sindacati ed enti locali. "Una rassicurazione sul futuro di Mirafiori - ha osservato Epifani - non è di per sè un impegno e una certezza". E ancora il leader della Cgil richiama il Governo "a non essere spettatore, a mantenere aperto il tavolo sulle prospettive generali del gruppo in Italia, che non si possono vedere stabilimento per stabilimento". Epifani ha poi sottolineato che "la Cgil e la Fiom condividono gli obiettivi di Fabbrica Italia ma il problema è come avere certezze su quegli obiettivi, su come realizzarli. Per questo la Cgil sottolinea la necessità di riaprire il confronto a partire da Pomigliano per trovare soluzioni condivise da tutti. La Cgil fa questo passo - ha concluso - e chiede a Fiat di fare altrettanto nella stessa direzione. Spero che nelle prossime ore l'azienda possa riflettere su questa assunzione esplicita di buon senso". LA CISL - "Le garanzie richieste da Marchionne le possiamo dare ma non vogliamo che poggino su regole nuove contrattuali. Se c'è da discutere discuteremo entro le regole vigenti". » quanto ha affermato Raffaele Bonanni segretario generale della Cisl al termine dell'incontro tra Fiat, sindacati, Governo ed enti locali. "L'azienda vuole avere garanzie che il suo investimento non si inceppi. Un discorso crudo, ma ormai globale per chi fa impresa", osserva Bonanni che conferma il sostegno della Cisl per l'accordo fatto a Pomigliano. "I diritti a cui ci appelliamo esistono se ci sono imprese in piedi che possono competere. Se queste cadono, cadono anche i diritti", sostiene il sindacalista. "Su Pomigliano ci siamo e ci saremo anche in maniera più forte, così come per ogni stabilimento ci siamo e ci saremo", ha poi concluso Bonanni. La vicenda Fiat secondo Bonanni ha un clima che richiama quello di Alitalia: "Mi piacerebbe sapere cosa direbbero oggi certe persone, di fronte ad un Air France che ha licenziato 4.000 dipendenti", stigmatizza Bonanni. LA POSIZIONE DELLA UIL - «Siamo disponibili a fare accordi per ogni stabilimento a fronte dell'impegno della Fiat di investimenti che giustifichino l'assunzione di responsabilità del sindacato». Lo ha detto Luigi Angeletti, leader della Uil, che ha poi invitato la Fiat a riflettere che «in Italia gli stabilimenti non sono tutti uguali quindi non si può fare una camicia a taglia unica bisogna fare accordi separati rispetto alla realtà che si ha di fronte». Quanto poi all'eventualità di disdire il contratto nazionale dei metalmeccanici, Angeletti ha detto: «Abbiamo modernizzato le regole poco tempo fa, dunque non ci sono ragioni per annullarle, esistono condizioni per realizzare accordi industriali dentro quella cornice. Inoltre - ha concluso - gli accordi si fanno in due ed anche per disdirli bisogna essere in due».