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Sky conquista il digitale terrestre

Tv, gli studi di Sky

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Via libera di Bruxelles allo sbarco di Sky sul digitale terrestre. La Commissione europea ha ritenuto «appropriato», alla luce dei «cambiamenti significativi occorsi al mercato televisivo dell'Italia negli ultimi cinque anni», accogliere le richieste di Sky. Ci sono però dei paletti. L'accesso sarà limitato «a una frequenza» in multiplex, e - si legge nella nota Ue - «se le autorità italiane decideranno di assegnarla a Sky Italia, l'uso sarà limitato ai soli canali in chiaro, per un periodo di cinque anni». Con la decisione di ieri Sky Italia viene quindi «liberata» dall'impegno preso nel 2003 a non partecipare alle gare di assegnazioni di frequenze nel digitale terrestre, quando la News Coporation di Rupert Murdoch aveva rilevato Stream per fonderla con l'operatore di pay Tv rivale Telepiù. «Siamo estremamente soddisfatti - ha commentato Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia - La decisione della Commissione eurpoea ha confermato che il mercato televisivo italiano ha vissuto negli ultimi anni grandi cambiamenti. cambiamenti avvenuti anche grazie al costante impegno di Sky nell'introdurre più concorrenza, più innovazione e più innovazione in un mercato storicamente dominato da due incumbent». Secondo l'amministratore delegato, qualora Sky dovesse avere successo nella gara di assegnazione delle frequanze digitali «saranno ancora una volta i consumatori italiani e i potenziali inser5zionisti pubblicitari a trarne benefici». A Cologno Monzese si respira tutt'altra aria: «Mediaset è assolutamente sconcertata della decisione presa dalla Commissione europea. Di fatto - si legge in una nota - si autorizza il monopolista della televisione satellitare e pay a operare nel mercato «free» e lo si autorizza a entrare in possesso degli asset frequenziali già insufficienti per gli operatori attuali. Per questo - conclude la nota - Mediaset ricorrerà contro tale decisione alla Corte di Giustizia europea».   Si dichiara «sorpreso» Paolo Romani, viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, che in una nota chiarisce la sua posizione: la decisione della Commissione europea di consentire anticipatamente lo sbarco di Sky sul digitale terrestre è «ingiustificata e grave». Tale pronuncia, sottolinea Romani, non tiene in «benché minima considerazione» gli «effetti dirompenti sul mercato italiano, anche in termini di pluralismo» della modifica degli impegni imposti a Sky. In nome dello stesso pluralismo si dichiarano soddisfatti, invece, Pd, Udc e Cittadinanza attiva, mentre l'Adiconsum chiede a Sky di «rispettare i diritti dei consumatori», garantendo la libertà di posizionare sul telecomando i canali a piacimento del consumatore, la libertà di vedere i programmi nazionali gratuiti, eliminando posizioni dominanti, la libertà di accesso all'assistenza (call center) con modalità gratuita. «Fino ad oggi Sky ha vissuto su un'isola felice - sottolinea in una nota l'associazione dei consumatori - «adesso è ora di cambiare sistema».  

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