Il governo apre il dialogo con Telecom
Scende in campo il governo per scongiurare l'impatto devastante dei 3.700 licenziamenti annunciati dalla Telecom Italia e che rientrano nel piano di razionalizzazione che porterà fuori dalla pianta organica della società complessivamente 6.882 lavoratori entro il 2011. Domani seduti al tavolo convocato dal viceministro Paolo Romani ci saranno il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, i vertici di Telecom e i sindacati. Una convocazione che arriva dopo l'appello di Sacconi al dialogo «su un piano industriale fatto, noi ci auguriamo, di investimenti e di sviluppo per la società e per il sistema di telecomunicazioni nel nostro Paese». Ad aprile scorso, in un incontro coi sindacati, l'azienda aveva presentato il piano da realizzare nel triennio 2010-2012: 6.822 esuberi, cumulando i 2.300 dei piani precedenti (al netto delle riduzioni già operate nella fase iniziale del 2010) a ulteriori 4.522 risorse. Sono partite le lettere ma ancora, spiegano i sindacati, non c'è visibilità sulle aree coinvolte. Le precedenti trattative negli anni scorsi si erano chiuse, dopo lunghe trattative, evitando i licenziamenti e firmando accordi che prevedevano l'adesione su base volontaria e l'accompagnamento alla pensione per quanti ne avevano i requisiti o contratti di solidarietà. È probabile che l'ad Franco Bernabè voglia muoversi su questo binario anche questa volta. «La ristrutturazione non è un segnale di crisi ma una necessità per essere più agili e aggressivi», aveva detto in assemblea il manager. Una dieta che però, fanno i conti i sindacati, ridurrà del 20% il peso dei lavoratori di Telecom, con 13.000 esuberi complessivi nel quinquennio 2008-2012. «È un discorso appena cominciato, vediamo», ha detto Gabriele Galateri di Genola, presidente di Telecom, lasciando intendere che le lettere di licenziamento sono in un certo senso un fatto tecnico che apre la trattativa. «La premessa per il dialogo - ha sottolineato Sacconi - è il ritiro o la sospensione di questa iniziativa», e i sindacati si aspettano «risposte e prospettive concrete» già dall'incontro di dopodomani e restano comunque in allarme. Tutte le sigle, però, ricordano che i licenziamenti arrivano dopo la distribuzione del dividendo agli azionisti, e non mancano di puntare il dito su questa che definiscono «una contraddizione». Intanto dal punto di vista commerciale la Telecom ha annunciato ieri il «119 Self Service», il nuovo servizio per l'iPhone che offre in mobilità le principali funzionalità di assistenza alla clientela consumer.