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Prezzi elettrici in calo Bollette più leggere

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.L'aumento della capacità di produzione installata insieme al miglioramento della concorrenza nel mercato energetico. È stato il mix di questi tre fattori a determinare un calo del 27% dei prezzi all'ingrosso nel settore. Una riduzione che si è trasmessa poi in parte anche in parte sulle bollette delle famiglie italiane. A rilevarlo è stato ieri l'amministratore delegato del Gme (Gestore dei mercati energetici), Massimo Guarini, presentando la quarta Relazione annuale dell'attività della società che gestisce le contrattazioni della Borsa elettrica (il luogo in cui si scambia energia all'ingrosso). Nel 2009, ha spiegato Guarini agli oltre 300 presenti, il Gme «ha registrato importanti risultati, evidenziati sia dalla crescita del numero di operatori iscritti che dalla buona tenuta dei volumi scambiati sul Mercato del giorno prima. Di fatto tale mercato, pur assorbendo quasi per intero il crollo della domanda, continua a rappresentare il 68% dei volumi complessivamente scambiati in Italia e fa del Gme la seconda borsa europea per volumi scambiati». Tornando al raffreddamento dei prezzi, Guarini ha ricordato che «le variazioni più interessanti sono, quelle relative ai risultati delle contrattazioni. Nel 2009 il Pun (prezzo unico nazionale) ha segnato la prima netta riduzione nei suoi 7 anni di operatività, con un drastico -27% che lo ha riportato a quota 63,72 euro per Megawatt, prossimo ai livelli del 2005». Guarini si è soffermato poi sui cambiamenti regolatori intervenuti sul mercato elettrico e in particolare sul Mercato a Termine dell'Energia, la cui struttura è stata modificata sensibilmente a partire dal 1 novembre 2009, per recepire le richieste degli operatori e delle istituzioni, allineandola a quella delle principali borse elettriche europee. «È ancora presto - ha detto l'ad - per valutare gli effetti delle modifiche introdotte e i volumi scambiati restano ancora ridotti, tuttavia il cambio di passo registrato dai contratti conclusi, che sono passati da 125 GWh nel 2009 a 1.600 GWh nei primi cinque mesi del 2010, fa sperare che la direzione intrapresa sia quella giusta». Per quanto attiene la borsa del gas, a partire da maggio 2010 è diventata operativa, come primo passo verso la costituzion di una piattaforma di negoziazione aperta a tutti, con la finalità principale di consentire agli operatori l'adempimento dell'obbligo di offerta sul mercato regolamentato di una quota delle importazioni di gas prodotto in paesi non europei. Un'efficiente borsa gas «potrà inoltre favorire lo sganciamento, da sempre auspicato, del prezzo del gas da quello del petrolio contribuendo a contenerne le quotazioni».

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