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Francesco Alfani Alitalia si allea con Air France, Klm e Delta Air Lines per conquistare le rotte atlantiche.

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Lajoint venture è stata presentata ieri dall'amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli, insieme ai «colleghi» Richard Anderson di Delta, Pierre-Henri Gourgeon di Air France-Klm e Peter Hartman di Klm. Si tratta di un'alleanza in grado di soddisfare il 26% della capacità totale delle rotte transatlantiche e che potrà generare ricavi per circa 10 miliardi di dollari all'anno. Lo scalo di Fiumicino diventerà il settimo in ordine di importanza della nuova rete, insieme agli aeroporti di Amsterdam, Atlanta, Detroit, Minneapolis, New York - John Fitzgerald Kennedy e Parigi - Charles de Gaulle. Sabelli ha salutato l'alleanza come un pilastro strategico del piano di ristrutturazione della compagnia. L'operazione «consentirà di offrire un ampliamento del portafoglio prodotto ai passeggeri italiani e avrà un beneficio importante nei conti della compagnia», ha detto. La nuova collaborazione con Delta vale nei conti dell'amministratore delegato circa 50 milioni di risultato operativo netto una volta a regime, cioè tra due o tre anni. I miglioramenti verrebbero soprattutto dalla condivisione di costi e ricavi e dal code share, cioè dalla possibilità di vendere biglietti sui voli delle altre compagnie. Sabelli e l'amministratore delegato di Air France-Klml Gourgeon hanno voluto precisare che la nuova collaborazione non è assolutamente un primo passo verso la fusione con il gruppo franco-olandese, già azionista di maggioranza della compagnia italiana. Il numero uno di Alitalia ha anche escluso aumenti di capitale, chiudendo all'ipotesi esternata dal presidente Roberto Colaninno un mese fa. Per Sabelli la disponibilità degli azionisti Colaninno e Benetton di versare soldi nelle casse della compagnia è una «garanzia e non un pericolo». Anche perché, anticipando i risulati del primo semestre, l'ad ha spiegato che il gruppo sta bene grazie a una disponibilità finanziaria di mezzo miliardo di euro tra cassa e crediti disponibili e a passeggeri e ricavi in crescita rispettivamente del 3% e del 10%.

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