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Tutto pronto per la nascita del «bancone» Unicredit

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Ildocumento che prevede l'incorporazione di sette società del gruppo Unicredit nella holding, secondo quanto risulta a Radiocor, è stato depositato presso il registro delle imprese dopo aver ottenuto i via libera della Banca d'Italia il 15 e il 21 giugno. Nel dettaglio, il 15 giugno Palazzo Koch, con una lettera firmata dal direttore generale Fabrizio Saccomanni, ha autorizzato l'incorporazione in Unicredit di Unicredit banca, Unicredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, Unicredit Private Banking, Unicredit Corporate Banking e Unicredit family financing bank. Il 21 giugno invece l'ok è stato esteso anche a Unicredit bancassurance management. Confermati i tempi di creazione della superbanca, che secondo quanto riportato nella stessa lettera di Bankitalia, «sarà sottoposta all'esame delle assemblee straordinarie dei soci delle controllate e al consiglio di Unicredit nel prossimo mese di agosto», mentre «l'atto di fusione verrebbe stipulato nell'ultima decade di ottobre per poter avere efficacia civilistica dal primo novembre». Un cambiamento che consentirà alla banca di Piazza Cordusio di affrontare con maggiore tranquillità il riacutizzarsi della crisi. Un tema sul quale l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo, ha parlato ieri a margine della consegna dei «Premi Ok Italia». Guardare agli indicatori dell'economia reale, secondo Profumo, è importante perché «le esportazioni stanno tornando a crescere in maniera consistente soprattutto in paesi come Italia, Germania e Francia e per alcuni paesi dell'Europa centro-orientale. Dobbiamo guardare questi elementi e cercare di rafforzarli». Per Profumo, «bisogna avere un prodotto di grande qualità, puntare all'eccellenza e avere coraggio». Unicredit, «è presente con 6mila sportelli fuori dall'Italia e opera in 22 paesi come banca commerciale e in altri 30 paesi con filiali o uffici di rappresentanza», quindi, «possiamo aiutare molto e stiamo aiutando molto, perché bisogna tenere presente che noi viviamo di clienti». L'ad di Unicredit ha anche tenuto a precisare di non essere preoccupato. «La nostra situazione è assolutamente solida» ha spiegato Profumo, sui nuovi timori circa la liquidità delle banche che ieri hanno affossato i listini.

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