Si trema ancora sui mercati finanziari internazionali
Esoprattutto su quelli europei andati ieri di nuovo a picco. L'allarme sul deficit pubblico europeo ha portato la moneta unica a nuovi minimi nei confronti di yen, dollaro, franco svizzero e sterlina e per tutta risposta l'Europa ha bruciato 145 miliardi di euro. Ma ad aggiungersi ai timori per la zona europea è anche lo spettro della recessione che ha coinvolto inaspettatamente l'economia cinese, che ad aprile ha segnato un rialzo dello 0,3%. Troppo poco secondo gli investitori, che hanno buttato a mare i titoli delle materie prime, data la posizione dominante della domanda di Pechino, che da sola divora ormai il 45% della produzione mondiale di metalli. La tenaglia sull'Europa si è stretta anche con le notizie che sono arrivate da Oltreoceano con il crollo della fiducia dei consumatori, scesa da quota 63,3 a 52,9, ben 10 punti sotto alle attese degli analisti. Si è creata così in poche ore una miscela esplosiva, che ha colpito senza distinzione tutti i listini e i settori azionari, in primis le banche, affiancate da auto e materie prime. Sul fronte del credito ha pesato il clima di attesa sugli stress-test della Bce che, secondo il Wsj, avrebbe deciso di ampliare la platea degli istituti interessati, portandola a 70/120 banche. Oggi inoltre, è prevista l'offerta di un nuovo prestito a 3 mesi agli istituti europei, la cui reazione mostrerà il grado di fiducia nei confronti della banca centrale, alla vigilia della scadenza del precedente prestito annuale da 442 miliardi di euro. Le perdite si sono concentrate soprattutto in campo bancario dove hanno segnato il passo Credit Agricole (-7,94%), Intesa Sanpaolo (-7,76%) e Bbva (-7,24%). Giù anche Bnp (-6,92%) e Santander (-6,79%), calo limitato invece per le elleniche Piraeus (-1,18%) e Alpha Bank (-0,97%), nel giorno in cui ad Atene e nelle principali città della Grecia sono nuovamente scesi in piazza lavoratori e pensionati per protestare contro la riforma delle pensioni decisa dal governo di George Papandreu per fare fronte al deficit pubblico ellenico. In calo gli automobilistici con Peugeot (-5,99%), Fiat (-5,92%) e Renault (-5,55%), che hanno risentito del rallentamento del ciclo economico cinese, terreno di confronto di tutti i principali produttori occidentali. Per gli investitori alle prese con le montagne russe dei listini si profila ora la scelta di una strategia super difensiva.