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C'è un balzello targato Lega È la Service Tax simile all'Ici

Il ministro Calderoli

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Mancano flussi di cassa nei bilanci dei comuni d'Italia. E questo, in pendenza dell'avvio del federalismo, non va giù a chi, come la Lega, sulla riforma dello Stato ci ha messo la faccia. A pagare però saranno ancora una volta i cittadini. Così con il decreto sui tributi dei comuni uno di quelli attuativi del federalismo arriverebbe una nuova imposta che, come ha spiegato Tremonti, comporterebbe il «ritorno ai comuni del potere fiscale nel loro comparto naturale di competenza: quello immobiliare e territoriale». Un tributo unico comunale sulla casa che scatterebbe dal 2012 e che potrebbe chiamarsi Imu (imposta municipale unica), da inserire nelle fonti di gettito degli enti locali come prevede anche la legge delega sul federalismo fiscale che indica tra le entrate dei municipi la compartecipazione all'Iva, all'Irpef e l'«imposizione immobiliare» con esclusione della patrimoniale sulla prima casa. Si tratta, di fatto, di quella «service tax», già annunciata dal ministro Calderoli (nella foto). Cambia il nome ma come non pensare al ritorno dell'Ici mascherata. «Nessuna intenzione - però aveva puntualizzato il ministro - di reintrodurre l'Ici, il nostro obiettivo è non solo quello dell'autonomia impositiva ma anche la semplificazione di quelle che sono le entrate tributarie degli enti locali. La nostra idea è quella di arrivare a un'unificazione in una cosiddetta «service tax» legata a tutti quelli che sono i servizi che un ente locale gestisce e offre al cittadino». Insomma, aveva poi spiegato, l'obiettivo sarebbe quello di «semplificare la vita» evitando il sovrapporsi di 15-20 tasse. I cittadini attendono di vedere il reale impatto sui loro portafogli. Intanto ieri in serata sono arrivati gli emendamenti del relatore di maggioranza Antonio Azzollini. Il più atteso era quello sui tagli alle regioni. Che prevede che le risorse statali che spettano «a qualunque titolo» alle regioni vengano ridotte di 4 miliardi nel 2011 e 4,5 a decorrere dal 2012. È passato però il principio della flessibilità dei tagli. Le riduzioni saranno ripartire «secondo criteri e modalità stabiliti in sede di conferenza Stato-Regioni». Per le province il taglio (inclusa la compartecipazione all'Irpef) è di 300 milioni per il 2011 e di 500 milioni a partire dal 2012. Per i Comuni (sopra i 5.000 abitanti) taglio ai trasferimenti per 1,5 miliardi nel 2011e 2,5 miliardi dal 2012. Prevista anche che la sospensione degli adempimenti tributari (per imprenditori o autonomi con volume d'affari non superiore a 200.000 euro, nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo) prorogata al 20 dicembre 2010. La disposizione non si applica a banche e assicurazioni. La ripresa della riscossione dei tributi non versati avverrà da gennaio 2011. La misura sarà finanziata con una serie di rincari sui tabacchi. Puntuale nelle modifiche l'arrivo dello «scalone unico» per l'innalzamento a 65 anni dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego, dal 2012. I risparmi andranno a confluire nel fondo strategico della presidenza del Consiglio dei ministri «per interventi dedicati a politiche sociali e familiari». Novità anche per il fisco. Ci sarà più tempo affinché l'accertamento del fisco diventi esecutivo. Non più contestuale alla notifica ma decorsi 60 giorni dall'atto della stessa. Raddoppia anche il tempo (da 150 a 300 giorni) il tempo in cui varrà la sospensiva, cioè il tempo entro il quale il giudice dovrà pronunciarsi. Quanto alla stretta sugli invalidi. Resta l'innalzamento dal 74 all'85% della soglia di invalidità per percepire gli assegni di sussidio ma vengono escluse le patologia più gravi come cecità monoculare, malattie respiratore, sordomutismo, malattie psichiatriche e dell'apparato digerente, cardiopatie e paresi. Infine tagli più morbidi ai dipendenti del settore sicurezza.

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