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Antiquari e fiorai vivono con mille euro al mese

Il Fisco tiene conto sotto controllo le dichiarazioni dei redditi

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C'è chi fa l'orefice ma dichiara meno di 1.200 euro al mese, chi è macellaio e arriva poco sopra i 1.300. E chi affitta campi da calcetto a 50 o 60 euro all'ora ma in 30 giorni, ovvero 720 ore, racimola 400 euro. Sono i dati che emergono dalle statistiche dei redditi medi dei contribuenti per l'anno 2008, sottoposti l'anno scorso agli studi di settore. Numeri che possono far ridere o arrabbiare, ma che sicuramente dovrebbero far pensare. In base agli studi del fisco, un lavoratore autonomo, cioè il contribuente tipicamente sottoposto agli studi di settore, gestisce un'attività che produce un giro d'affari di 101.800 euro l'anno. E da essa ricava un reddito di 27.500 euro. E invece i dati pubblicati dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia, relativi alle dichiarazioni dei redditi dell'anno scorso, molti di loro avrebbero vissuto con meno di 15-16.000 euro l'anno: ovvero circa 1.300 euro al mese. Ma com'è fatta la classifica dei redditi 2008? I più ricchi sono sempre loro, i notai. Nei loro portafogli, dal primo gennaio al 31 dicembre, sono entrati 327mila euro. I più poveri invece sono i pescatori: per loro in media 2.100 euro intascati in un anno. In mezzo quasi 325mila euro e un sacco di persone, dipendenti, commercianti, liberi professionisti, che hanno guadagnato chi più chi meno. Soprattutto meno: ad esempio i parrucchieri (11.400 euro l'anno), i macellai (16.000), gli orefici (14.300), i gestori di impianti sportivi (4.800 euro). In questo c'entra anche la crisi: tanto è vero che negli studi di settore del 2009 il Fisco ha corretto al ribasso i redditi presunti del 6,6%. Ma c'è chi ha sofferto inspiegabilmente più degli altri. Come gli antiquari (10.100 euro l'anno), i fiorai (11.900), i tassisti (14.500 euro). Tutti costretti apparentemente a vivere con circa mille euro al mese, cioè con guadagni fiscali vicini alla soglia di povertà. Anche gli albergatori se la passano non proprio bene, sempre se si guarda ai loro «Unico». Dichiarano un reddito di 13.200 euro l'anno, quasi la metà di coloro che, per esempio, operano nello stesso settore, quello della ricezione turistica, ma gestiscono un camping (23.200). Mentre bar e ristoranti hanno dichiarato rispettivamente 16.300 e 14.500 euro nel 2009. I contribuenti che dichiarano di più vivono a Milano, dove la media dei redditi dei lavoratori autonomi nel 2009 è stata di 38.100 euro. Più del doppio dei redditi di commercianti e artigiani di Vibo Valentia, che hanno compilato le dichiarazioni più «leggere»: 15.300 euro l'anno in media. Tutte le province della Lombardia sono sopra la media italiana. Mentre al Sud in genere le dichiarazioni sono sotto i 20.000 euro.

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